“Mamma ho paura del manifesto”: napoletani in rivolta contro una pubblicità shock

Un mostro orrendo senza occhi, dai denti aguzzi e con la bocca spalancata campeggia in questi giorni sulle pareti delle principali strade di Napoli. Una immagine degna di film o videogiochi del genere horror, che è stata scelta da un servizio di stampa digitale per reclamizzare la sua attività, e che è stata “notata” fin troppo da una parte della cittadinanza, che non l’ha affatto gradita, decidendo infine di protestare formalmente con il Comune di Napoli. Il problema è sorto principalmente a seguito dell’immediata reazione dei bambini, che in molti casi -riferiscono i genitori- è stata di vero e proprio terrore, e così i Verdi e UilTucs (Unione Italiana Lavoratori Turismo Commercio e Servizi) hanno deciso di raccogliere le numerose segnalazioni e farsene latori presso il Sindaco Luigi de Magistris.

Le due associazioni chiedono l’immediata rimozione della pubblicità affissa sugli appositi tabelloni messi a disposizione dall’amministrazione cittadina, richiamando le numerose proteste pervenute, avanzate sia da persone ipersensibili che da genitori preoccupati.

“Molti di questi orrendi manifesti sono stati posizionati proprio all’uscita di istituti elementari. Chi ha autorizzato una simile pubblicità ha commesso un grosso errore a cui deve porre urgentemente rimedio. Non vogliamo la censura ma certe immagini così orrende non possono essere affisse per le strade cittadine” dichiarano dunque Francesco Emilio Borrelli, commissario regionale dei Verdi campani e Rino Strazzullo, segretario regionale del sindacato Uiltucs. Dal canto suo il Primo Cittadino parla del tema delle pubblicità “shock” come di un argomento dibattuto in tutto il mondo, e ricorda un caso recente di promozione discutibile che lo ha particolarmente colpito in senso negativo, una reclame raffigurante una “escort” spacciata come “modello vincente” del genere femminile. In ogni caso, pur comprendendo le ragioni di coloro che stanno protestando, il Sindaco De Magistris prende tempo per valutare approfonditamente la situazione: “Dobbiamo evitare la censura preventiva altrimenti si torna a periodi bui, ma credo invece che quando ci sono manifesti che vanno contro l’interesse generale e i sentimenti dei bambini o di altri dovrebbero essere vietati”.

Una risposta che non sembra aver placato gli animi di Borrelli e Strazzullo, che affermano di stare attenti a confondere la censura con la “decenza ed il buon senso a tutela dei più piccoli e delle persone più sensibili” ed invocano controlli preventivi, augurandosi che per la troppa tolleranza non si crei un pericoloso precedente che dia il via ad una sorta di gara a chi produce la pubblicità più shoccante.

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