Il ritorno di Hitchcock su grande schermo: arriva il remake di “Rebecca”

Considerato il maestro del brivido per eccellenza e inventore del “MacGuffin“, espediente interno alla scena filmica usato per manipolare lo spettatore, facendolo immedesimare nella stessa paura provata dal personaggio dell’opera rappresentata, in tutta la sua lunga e gloriosa carriera, Sir Alfred Hitchcock è stato uno dei pochi registi, che abbia avuto l’immensa fortuna di essere osannato da pubblico e critica, e “copiato” da altri cineasti affascinati da quel suo modo di fare cinema, unico, particolare e straordinariamente innovativo per l’epoca.

Britannico di nascita ma naturalizzato americano, ad Alfred Hitchcock sono legati veri e propri capolavori della settima arte, entrati nell’immaginario collettivo e mai più dimenticati, come “L’uomo che sapeva troppo” (1934), prima spy-story, “Rebecca la prima moglie” (1940), di cui parleremo tra poco, “Io ti salverò” (1945), storia di una psichiatra che s’innamora di un uomo affetto da una misteriosa fobia, aiutandolo a guarire dal suo male, e “Notorius, l’amante perduta” (1946), storia della figlia di una spia nazista, convinta dai servizi segreti statunitensi, a sposare un altro esponente dello spionaggio tedesco, per controllare tutte le sue mosse e fare rapporto alla parte avversa.

Altre opere significative sono “Nodo alla gola” (1948), “La finestra sul cortile” (1954), storia di un fotografo reporter, che da casa sua assiste a un brutale omicidio, diventando lui stesso la prossima vittima del folle assassino, “La donna che visse due volte” (1958), storia di un poliziotto che soffre di vertigini, in balìa di una bellissima donna, convinta di essere la reincarnazione di una nobile spagnola vissuta in un lontano e oscuro passato, “Intrigo Internazionale” (1959), noto per la scena girata sul Monte Rushmore, “Psycho” (1960), indimenticabile per l’omicidio nella doccia, “Gli uccelli” (1963), e “Marnie” (1964), thriller psicologico con un giovane Sean Connery.

Tornando al titolo dell’articolo, che omaggia il grande regista, è quindi in arrivo il remake del classico “Rebecca la prima moglie“, storia di una ragazza giovane e ingenua che sposa un ricco vedovo, andando a vivere con lui nell’immensa villa di Manderley. Il ricordo della prima moglie la tormenterà incessantemente, grazie anche al continuo fastidioso intervento della governante, animata dall’amore morboso per la precedente padrona di casa.

Sembra che la Dreamworks e la Working Title Films, abbiano scelto Steven Knight come sceneggiatore del film. Sarà lui a riadattare la vicenda, prendendo spunto dal libro originale di Daphne Du Maurier. Knight è conosciuto per aver scritto Piccoli affari sporchi di Stephen Frears e per aver adattato il romanzo di Dan Brown Il simbolo perduto“. Infine, sta preparando il suo esordio alla regia dal titolo “Hummingbird“, che avrà come protagonista Jason Statham.

 

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