La polizia greca chiede l’arresto dei membri della troika: basta imporre sacrifici alla popolazione!

La Grecia, nazione dal passato glorioso e culturalmente invidiabile, è ormai vittima di una modernissima forma di neo-imperialismo, per giunta miope. Continuano i ricatti dell’Unione Europea, comandata dalla Germania, che impongono misure sempre più vergognosamente ingiuste alla sua popolazione. Le ultime prevedono altre migliaia di licenziamenti di dipendenti pubblici, abbassamento dei salari minimi ed eliminazione di tutte le tredicesime, ai lavoratori pubblici e privati.

I negozi e le aziende chiudono (tranne quelle che costruiscono porte blindate, perchè la poverta crea delinquenza), la gente è sempre più disperata e le manovre dell’Ue, tramite la concessione di ulteriori prestiti, che accrescono un debito già di per sè insostenibile, vengono concessi in cambio di misure politico-economiche che incentivano una recessione già oggi a livelli tragici.

C’è un alternativa ad una politica che assomiglia a quella di uno strozzino legalizzato? Non pagare il debito, il cui peso maggiore è nelle mani di Francia e Germania. I tedeschi, che forse avrebbero voluto rivolgere le stesse pressioni ricattatorie anche nei confronti dell’Italia (letterina dell’Agosto scorso docet), se la situazione non fosse un pochino migliorata negli ultimi mesi, rischiano di mandare a rotoli l’intera Unione Europea, a causa del proprio miope egoismo.

Torniamo alla Grecia: un nuovo sciopero generale di 48 ore è stato indetto nel Paese, per protestare contro una leadership politica che continua a perdere pezzi, e che ha praticamente ceduto la sovranità di fronte ai diktat dell’Unione Europea, ed è ormai distanziata anni luce dai sentimenti dei cittadini. Il sindacato di polizia ha oggi lanciato anche una provocazione, chiedendo l’arresto dei tre membri della troika, protagonisti appunto di questa politica di neo-colonialismo nei confronti della Grecia: Poul Thomsen del Fondo Monetario Internazionale, Servaz Deruz della Commissione Europea e Klaus Mazuch della Banca Centrale Europea.

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