Mostra fotografica: The Lovely Sea – Rinasce il lago Aral

Il lago D’Aral ha subito una doppia trasformazione negli ultimi 50 anni. Le acque che prima si sono ritirate, sono tornare a riversarsi nel lago morente. Si tratta di una mostra fotografica che racconta questo lungo processo, il titolo The Lovely Sea, narra, tramite le immagini raccolte dai due fotografi  Nadia Shira Choen e Paulo Siqueira, la rinascita del Lago d’Aral. Torniamo indietro nel tempo e ricostruiamo quanto successo.

Parliamo di una zona geografica particolarmente difficile dal punto di vista politico di quei tempi lontani; agli inizi degli anni ’60, il Governo sovietico spinto dalla necessità di implementare le piantagioni di cotone, che serviva per la costruzione di divise militari e la polvere da sparo, devia i corsi d’acqua dei due fiumi che alimentavano il lago: il fiume Syr e Amu Darya.

Il lago d’Aral si trova ai confini tra l’Uzbekistan e il Kazakistan, dopo quest’avventata decisione dell’uomo, le popolazioni che prima vivevano grazie al supporto del lago e delle sue acque, sono costrette ad abbandonare la zona per cercare fortuna in altri luoghi, proprio in seguito alla retrocessione appunto delle acque. Era il 2001 quando qualcuno si accorse di questa distruzione artificiosa dell’uomo. La banca mondiale e il Governo Kazako decidono di approvare un nuovo progetto per il ripristino delle acque nel lago Aral. Ossia la costruzione di una diga; nel biennio che va dal 2003 al 2005, furono costruiti circa 13 chilometri di questa costruzione atta a salvare il lago Aral. Da quel periodo ad oggi, si è calcolato che le acque del lago in oggetto sono tornate ad aumentare, un nuovo ampliamento stimato del 30%.

Questo ha anche portato la ricomparsa dei pesci nelle sue acque e di conseguenza anche il ritorno alla vita di questo meraviglioso lago, che rischiava di morire per l’incuria e le decisioni azzardate dell’uomo, dettate da pensieri e principi non solo egoistici, ma anche e soprattutto distruttrici.

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