Francia, Strauss-Kahn fermato per presunto giro prostituzione

Svolta clamorosa nella vita del già chiacchieratissimo ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, l’ex ministro socialista Dominique Strauss-Kahn. L’uomo è in stato di fermo nell’ex gendarmeria di Lille, con l’accusa di “sfruttamento della prostituzione” e “appropriazione indebita”, legate a presunti festini porno, in cui si sarebbero consumate orge, all’Hotel Carlton di Lille. Secondo la legge francese, Strauss-Kahn potrebbe essere fermato fino a 48 ore, mentre si rende obbligatoria la presenza di un avvocato. Lo stato di fermo in Francia scatta automaticamente, quando le accuse sono ritenute molto gravi.

In pratica, gli investigatori stanno cercando di capire se Strauss-Kahn fosse al corrente che le donne che partecipavano ai festini fossero prostitute. Inoltre, molti spostamenti delle escort sarebbero avvenuti con la distrazione di fondi aziendali di due imprenditori della regione di Lille, nel nord della Francia: Fabrice Paszkowski e David Roquet.

L’ultimo di questi viaggi sarebbe avvenuto a New York tra l’11 e il 13 settembre, alla vigilia dell’arresto di Strauss-Kahn, avvenuto il 14 maggio per le accuse di stupro nei confronti di una cameriera di colore dell’Hotel Sofitel. L’uomo ha ammesso tramite i suoi avvocati di avere partecipato alle orge, ma il suo legale Henri Leclerc, intervenuto a dicembre alla trasmissione radiofonica di Europe 1, ha escluso che sapesse che le donne fossero prostitute, in quanto erano nude e “sfido a distinguere tra una prostituta nuda e una qualsiasi altra donna nuda”, aveva affermato l’avvocato. Nella vicenda risulterebbero coinvolti funzionari e agenti della polizia.

Dominique Strauss-Kahn fu prosciolto dalle accuse di stupro lo scorso mese di agosto, dopo essere stato alla gogna mediatica dell’intero pianeta per quattro mesi. La donna non è stata ritenuta attendibile, ciò nondimeno l’uomo non è mai riuscito pienamente a convincere l’opinione pubblica transalpina della sua innocenza. Su di lui pende anche l’accusa di una giornalista francese, che nel lontano 2002 sarebbe stata molestata nel corso di un’intervista.

La vicenda Strauss-Kahn rischia di piombare come un macigno in piena campagna elettorale per le presidenziali di aprile sui socialisti. L’uomo è stato uno dei più politici più popolari della sinistra francese, tanto che fino al suo arresto dell’anno scorso girava voce che fosse in procinto di annunciare la sua candidatura alle primarie socialiste, per correre successivamente per l’Eliseo.

Con un tempismo stupefacente, l’arresto che ne seguì pose una pietra tombale sulle sue chance di fare l’anti-Sarkozy alle prossime presidenziali e non sono poche le voci che vedono dietro la vicenda l’ipotesi di un complotto e la mano dell’Eliseo, che si è poi scoperto essere al corrente in anticipo di dossier scottanti sul numero uno dell’Fmi.

E stupisce ancora di più che questo ennesimo capitolo imbarazzante della vita privata di Strauss-Kahn sia stato aperto a due mesi dalle elezioni che decideranno chi sarà il prossimo presidente della Francia. E questo, quale che sarà l’esito dell’inchiesta giudiziaria.

In effetti, l’uomo si era impegnato nel sostegno alla candidatura di François Hollande, il candidato socialista che sfiderà Sarkozy ad aprile e che viene dato in vantaggio in tutti i sondaggi. Il ruolo dell’ex dg del Fondo Monetario è stato in questi mesi discreto, nella consapevolezza che parte dell’elettorato della stessa gauche non gli perdona una vita molto libertina e a tratti dissoluta.

Gridare ancora una volta al complotto potrebbe sembrare facile, ma non per questo l’ipotesi è campata in aria. I sondaggi delle ultime ore sono contrastanti. l’Ipsos ne ha pubblicato uno, che vede François Hollande in netto vantaggio sia al primo turno che al ballottaggio, con il 32% su 25% nel primo caso e il 59% a 41% nel secondo.

Un altro sondaggio Opinionway, pubblicato su Le Figaro, darebbe ancora Hollande in vantaggio in entrambe le situazioni, ma con uno scarto inferiore su Sarkozy e quest’ultimo in avvicinamento. Il socialista guiderebbe il primo turno con il 29% contro il 26% dell’attuale inquilino dell’Eliseo, mentre al ballottaggio finirebbe 56 a 44.

Come influirà questo episodio nella campagna elettorale? Nicolas Sarkozy potrà giovarsi dello scandalo, mettendo in secondo piano quelli che riguardano suoi uomini, con l'”affarire Bettencourt”?

Di certo, il mancato coinvolgimento di Strauss-Kahn nella campagna elettorale in un ruolo di primo piano potrebbe contenere i possibili danni, anche perché da mesi gli elettori sono a conoscenza dei festini hard del loro ex beniamino e questo non ha inciso nella popolarità del candidato socialista.

Le chance di rimonta di Sarkozy, invece, sarebbero affidate a un improvviso suo spostamento a destra, nel tentativo di pescare tra gli elettori attratti dal Fronte Nazionale, in crescita nei sondaggi, sotto la guida di Marine Le Pen. Per questo, invoca una Francia forte contro il populismo della sinistra, che non sarebbe in grado di affrontare le tematiche di questi mesi.

Il cancelliere Angela Merkel gli ha promesso di stargli a fianco negli appuntamenti più importanti della campagna elettorale, al fine di consolidare la sua immagine di statista europeo e internazionale. Stando ai sondaggi, la rimonta sarebbe molto difficile, se non impossibile. Semmai, è realistico un avvicinamento alle percentuali di Hollande.

 

 

 

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