Umberto Bossi rivela: “Monti pronto a governare anche dopo il 2013”

Il premier Mario Monti sarebbe pronto a rinnovare il suo incarico alle prossime elezioni politiche, avendo un consenso bipartisan che va da Giorgio Napolitano a Silvio Berlusconi. E’ questa la rivelazione “shock” che viene oggi lanciata nell’arena politica dal segretario della Lega Umberto Bossi. Non è chiaro se dietro questa affermazione vi siano indiscrezioni circostanziate, o soltanto una affrettata deduzione proveniente da una recente intervista rilasciata dal Presidente del Consiglio all’agenzia di stampa Bloomberg, specializzata nel settore finanziario.

“E’ improbabile un secondo mandato dell’attuale premier, se l’esecutivo riuscirà a raggiungere gli obiettivi che si è posto” erano state queste le parole un pò ambigue di Monti, che aveva risposto a numerose domande sulla roadmap del governo tecnico per riuscire a sconfiggere la crisi economica che investe il Paese e l’Europa.

“A me pare di sì” ha quindi sbottato il leader del Carroccio, incalzato dai giornalisti sull’ipotetica durata della leadership Monti anche dopo il 2013, e cogliendo l’occasione per polemizzare ancora una volta con l’ex alleato di governo, che sarebbe ora un “grande amico” dell’attuale premier, insieme al Presidente della Repubblica. “Berlusconi sta facendo l’esatto contrario di quanto avevamo deciso di fare” ha sbottato Bossi, chiarendo e confermando i rapporti tesi tra Lega e Pdl, e dicendosi convinto che alle prossime elezioni amministrative la sua formazione correrà da sola.

Intanto stamane, alla fine del rapido incontro con l’ex ministro Roberto Maroni (durato una mezz’oretta, presso il bar Giolitti vicino Montecitorio) e prima di ripartire per Milano, Bossi ha rincarato la dose, commentando le voci circolate sulla carta stampata circa un possibile disimpegno di Silvio Berlusconi per il finanziamento della campagna elettorale del Pdl alle amministrative: “Noi della Lega non abbiamo problemi, non abbiamo mai fatto campagne elettorali con soldi di Berlusconi“, ha ironizzato il Senatur.

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