Bambini, giocare con i puzzle dai 2 ai 4 anni per essere bravi in matematica

Volete bambini bravi in matematica a scuola? Bene, fateli con giocare con i puzzle tra i 2 ei 4 anni; è quanto è emerso da una ricerca eseguita dall’Università di Chicago  e del Dipartimento of Education il cui esito è stato pubblicato sulla rivista Developement Science. Secondo quanto si apprende da questo studio, i bambini che sono incentivati dalle loro famiglie a giocare con i puzzle in questa fase particolare dell’infanzia, dimostrano un propensione maggiore verso la matematica in età scolastica. Sembra anche essere emersa una certa differenza su maschietti e femminucce; i primi pare che abbiano una predisposizione superiore rispetto alle compagne del gentil sesso.

In verità, in base ai filmati eseguiti dagli addetti allo studio, che hanno ripreso i genitori giocare con i loro bambini dai 2 ai 4 anni con i puzzle, si evince che questa condizione può essere dettata dal comportamento degli stessi genitori nei confronti dei figli, con una distinzione tra maschi e femmine.

Si tratta di un atteggiamento sicuramente inconsapevole, ma che ha dato i suoi frutti sulle attitudini dei bambini verso la matematica nei diversi sessi. Questo dipende da antichi stereotipi legati alla diversa impronta educativa dei figli, che vede una sottile diversificazione tra maschi e femmine. Si legge, infatti, che dai video sopra citati della sperimentazione, spesso s’incrociavano frasi di questo tipo: genitori dei maschietti – “Qui ci vuole un triangolino, lì devi trovare un quadratino” ; genitori delle bambine, frase tipo –  Dove mettiamo il cappellino della principessa?– .

Secondo lo studio di cui sopra, i bambini dovrebbero essere spinti verso un’educazione STEM, ossia scienza, tecnica, ingegneria e matematica; se i genitori si adoperassero con questa tecnica verso i propri bambini senza distinzione di comportamento tra maschietti e femminucce, si arriverebbe ad un’uguaglianza della condizione tra i due sessi. Da qui si potrebbero cancellare le vecchie e antiche tradizioni che vedono i maschi più predisposti e capaci delle femmine in generale  con la matematica.

Di fatti anche in un altro vecchio studio si evidenzia che non è mai stata effettivamente comprovata la superiorità maschile in matematica sulle donne; fu pubblicato sulla rivista Review of General Psychology per effetto dello studio eseguito dall’University of Missouri-Columbia, una teoria che parlava proprio di questo vecchio stereotipo legato ai due sessi con la matematica e degli effetti a questo correlati.

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