Spread Btp-Bund e debito pubblico su corsie opposte

Dopo alcuni mesi di Governo tecnico, quale merito possiamo attribuire all’Esecutivo Monti? Ebbene, uno dei meriti è quello dell’abbattimento dello spread Btp-Bund, che dai massimi in area 575 punti base si è ad oggi più che dimezzato. Pur tuttavia lo spread non si mangia. A metterlo in evidenza sono state congiuntamente l’Adusbef e la Federconsumatori nel sottolineare come a fronte dell’abbattimento dello spread il debito pubblico continui ad aumentare. In particolare, considerando l’ultimissimo dato sul debito pubblico, pari a 1.935 miliardi di euro, le due Associazioni hanno rilevato come su un totale di 60 milioni di cittadini questo pesi per ben 32.300 euro pro-capite, o se volete per ben 88 mila euro a famiglia.

Certo, rispetto a qualche mese fa lo Stato italiano per il rifinanziamento del debito paga meno interessi, ma il debito pubblico continua ad essere in tutto e per tutto di un pesante fardello che è aumentato di quasi 1.000 euro pro-capite negli ultimi dodici mesi, e che secondo Adubef e Federconsumatori, per voce dei rispettivi presidenti, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, occorre abbattere tagliando gli sprechi ed i privilegi, ma anche attraverso la vendita delle riserve di oro possedute dalla Banca d’Italia.

Questo perché il metallo giallo presente nei forzieri non è più necessario ai fini della garanzia delle circolazione monetaria. In particolare, tra le misure di riduzione degli sprechi Adusbef e Federconsumatori caldeggiano la sostituzione di tutte le auto blu, senza alcuna distinzione, la riduzione dei cosiddetti rimborsi elettorali che intascano i partiti, ed anche un tetto agli stipendi percepiti dai manager pubblici.

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