Sull’articolo 18 “la Fornero al cimitero”: è guerra tra il ministro e Diliberto

All’indomani del via libera del governo alla presentazione in parlamento della riforma del mercato del lavoro, e dello strappo consumatosi con la Cgil sull’articolo 18, cominciano subito polemiche e pretesti per avvelenare ulteriormente il clima nel centrosinistra. Un piccolo articolo apparso sul sito “Il portaborse”, ripreso ed amplificato a dismisura su varie testate giornalistiche, ha provocato uno scontro tra il ministro del welfare ed il leader del Partito dei Comunisti Italiani. Il teatro del misfatto è stata una manifestazione di protesta dei lavoratori ex Ibm, svoltasi ieri a Roma, durante la quale una signora in presidio con i colleghi si è fatta fotografare insieme all’ex ministro della Giustizia Oliviero Diliberto.

Parrebbe tutto normale, se non fosse che la lavoratrice indossava una maglietta con una scritta inquietante o goliardica a seconda dei punti di vista: “La Fornero al Cimitero”. Ovviamente lo scatto non è passato inosservato, fino a giungere allo stesso ministro del Lavoro, che a mezzo stampa ha diramato subito una nota tutt’altro che divertita, anzi dai toni durissimi.

Affermando di aver appreso la notizia dai giornali, la Fornero stigmatizza l’uso della parola “civiltà” nella denuncia dell’attacco all’articolo 18, da parte di quella stessa forza politica che poi si è prestata ad un simile spettacolo, arrivando a definire il segretario del Pdci “indegno” dei ruoli istituzionali ricoperti in precedenza: “Provo profondo disgusto e sdegno e denuncio l’irresponsabilità di simili comportamenti e non soltanto perché mi trovo a essere l’oggetto di questi slogan un Paese come l’Italia merita politici in grado di interpretare e guidare con equilibrio e senso dello Stato le istanze dei cittadini…”. Flavio Arzarello, responsabile comunicazione del Pdci e portavoce del segretario, getta molta acqua sul fuoco, dicendo che la partecipazione al presidio era motivata dalla totale solidarietà e vicinanza alle istanze del gruppo di lavoratori, che la battaglia contro la titolare del Welfare è sempre stata condotta su di un piano puramente politico, e che nella ressa non si era nemmeno notato lo slogan esposto sulla t-shirt: “Non vorrei, però che qualche messaggio sbagliato e macabro, spostasse l’attenzione dalle sacrosante ragioni dei lavoratori”.

Lo stesso Diliberto intanto si scusa in qualche modo ed offre ulteriori dettagli sull’episodio, spiegando che si trattava di una circostanza amichevole, perchè la figlia della signora in foto aveva da poco sostenuto un esame all’università con lui, prendendo il massimo dei voti: “Vorrei tranquillizzare tutti… è ovvio che non mi ero accorto della maglietta e me ne dispiaccio”.

Scaramucce a distanza, infine, tra il capogruppo Pdl Maurizio Gasparri ed Azarello, con il primo che solidarizza con la Fornero e parla di un episodio “grave” perchè avviene nel periodo che ricorda l’uccisione di Marco Biagi, ed il secondo che gli risponde di non “dire bestialità” mischiando vicende drammatiche con questo incidente di percorso.

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