Serviva un’impresa al Milan per uscire dal Camp Nou con la qualificazione. Il miracolo però non c’è stato ed i rossoneri escono dalla Champions League contro un Barcellona sicuramente non al massimo, ma capace di imporsi per 3-1.
Allegri cambia pochissimo rispetto alla gara d’andata, inserendo il recuperato Abate sulla fascia destra e confermando il tandem di centrali Nesta-Mexes; in avanti c’è Ibrahimovic, ex non proprio ben visto in Catalogna. La squadra di Guardiola si presenta invece con la novità Cuenca, preferito a Sanchez per supportare Messi e Fabregas, mentre Xavi ce la fa nonostante i dubbi della vigilia per un problema muscolare.
Il Barça parte subito forte, pressando altissimo ed insediandosi completamente nella metà campo milanista. Manco a dirlo, il pericolo numero uno è Leo Messi, che mette i brividi ad Abbiati due volte nel giro di sette minuti, dapprima con un tiro di destro, parato dal portiere e poi al termine di una bella azione dove l’argentino spara a lato a due passi dalla porta. La Pulce però, non perdona al 10′, quando approfitta di un pasticcio di Mexes e viene poi steso in area da Antonini al termine di un’azione convulsa. L’arbitro concede il rigore e lo stesso Messi non sbaglia l’1-0 dal dischetto.
I catalani non si scompongono e ricominciano ad attaccare, con Abbiati tenuto a respingere il destro insidioso di Xavi. Il momento più discusso del match arriva però al 40′, quando l’arbitro Kuipers concede il secondo rigore alla banda Guardiola per una trattenuta in area di Nesta su Busquets; penalty a dir poco generoso, ma trasformato dall’infallibile Messi. Che pochi minuti dopo rischia anche di segnare fortunosamente, ma trova il riflesso di Abbiati a dirgli di no.
Poco male per gli spagnoli, che conquistano la loro quinta semifinale consecutiva in Champions League e, pur non giocando in modo trascendentale, dimostrano la loro netta superiorità. Il Milan recrimina per il secondo rigore concesso ai catalani, ma la sensazione è che più di così non si potesse fare.