Ecco com’è cambiata l’Italia con l’arrivo di Monti

Evitando preventivamente accuse di populismo e di disfattismo, in quest’editoriale m’atterrò rigorosamente ai fatti, enumerando tutte le operazioni politiche ed economiche effettive realizzate fino ad oggi dal signor Mario Monti e dal suo Governo, e le conseguenze sociali che si realizzeranno come risposta a tali provvedimenti. Ovviamente terminato l’elenco, esprimerò la mia personale opinione in proposito.

Dunque torniamo al Professore della Bocconi, ed a come è cambiata l’Italia col suo arrivo:

1) Non si pagava alcuna imposta sulla prima casa, con Monti è tornata e molto più salata che in precedenza, con grossi problemi per chi abita nelle grandi città della Penisola. Chi ha una sola casa, con un muto pesante (quindi abitazione ipotecata dalla Banca), ci deve pure pagare un’altra tassa sopra.

2) Aumento notevolissimo delle imposte sulle proprietà immobiliari dalla seconda in poi.

3) I tagli agli enti locali, già iniziati da Berlusconi, sono diventati clamorosamente alti, tali da prevedere già nel breve periodo un crollo di qualità nei servizi per il cittadino ed un aumento dei loro costi. Esempi: 1) a Roma dal 1 Giugno aumenti fino al 50% delle tariffe per i trasporti pubblici. 2) Bollo auto nel Lazio già cresciuto del 10%.

4) Ulteriore aumento delle accise sulla benzina, con innalzamento consequenziale dei prezzi di tutti i beni in commercio (spese di trasporto!).

5) Migliaia di aziende chiuse per l’inasprimento della crisi economica mondiale e italiana.

6) Record di disoccupazione da quasi 20 anni a questa parte.

7) Aumento delle addizionali regionali e comunali, con diminuzione conseguente dei salari di tutti gli italiani.

8) Diminuzione dei consumi degli italiani, con tutti i danni conseguenti sull’economia.

9) Stop agli aumenti di tutte le pensioni oltre le 1400 euro lorde (meno di 1200 euro nette).

10) Una volta approvata la riforma del lavoro, licenziare sarà più facile (e per fortuna che la riforma è stata ammorbidita, nella versione originale sarebbe stata devastante per tutti i lavoratori).

11) Una volta andata a regime la riforma del lavoro, gli ammortizzatori sociali (mobilità e cassa integrazione straordinaria) a disposizione dei lavoratori licenziati saranno (sicuramente estesi a più categorie di lavoratori) dimezzati in durata, rispetto ad oggi. La battuta triste che circola a tal proposito è: “Se ci devono licenziare, speriamo che lo facciano oggi con la legge attuale, perché un domani non avremmo neanche un paracadute prima di morire di fame”.

Va bene ma tutto questo servirà a ridurre il debito pubblico fino a raggiungere il pareggio di bilancio promesso per il 2013? Ma che, il Fondo Monetario Internazionale afferma che di questo passo potremmo raggiungere il pareggio di bilancio nel 2017, perché tutte queste tasse stanno provocando una recessione che riduce la spesa dei cittadini (meno consumi, meno Iva, meno soldi allo Stato!), fa chiudere le aziende, e quindi pur aumentando le tasse pagate da lavoratori ed imprese, ci sono meno società e persone a pagarle: la manovra di Monti insomma, se va bene, porterà nelle casse dello Stato la metà dei soldi previsti. Dati del Fondo Monetario Internazionale e della Corte dei Conti Italiana che il sottoscritto, senza bisogno di studi approfonditi, aveva predetto diversi mesi fa. E tutti quei professori no? E allora? Aumentiamo un altro po’ le tasse? Ma così pochi italiani ce la farebbero  a sopravvivere, e si rischierebbe di far esplodere una tensione sociale sconosciuta in Italia da almeno 60 anni, oltre che di far crollare definitivamente l’economia nazionale.

Ora potrei elencarvi invece tutte le cose che si potevano fare, per fare cassa (operazione che comunque, va riconosciuto oggettivamente, sarebbe stata difficile per chiunque si fosse trovato al posto di Monti) senza gravare sui cittadini e far diminuire i consumi, ma vi annoierò su quest’argomento un’altra volta. Se fossimo a scuola potremmo comunque già dire che Monti merita un bel 2, se fossimo in un’azienda probabilmente la sua incapacità gli costerebbe un licenziamento per giusta causa, ma siamo al Governo dell’Italia, quindi forse gli permetteranno di rovinarci la vita ancora per un po’!

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