Beppe Grillo torna all’attacco: entreremo in Parlamento e daremo il potere ai cittadini attraverso internet

Provocazione o promessa? Beppe Grillo torna a scagliarsi contro i partiti come un toro in una intervista a Gian Antonio Stella sul supplemento “Sette” del Corsera, lanciando l’idea della “iperdemocrazia” attraverso internet, ossia il potere delegato ai cittadini con consultazioni permanenti attivate tramite il web. “Noi vogliamo una cosa nuova. Metteremo in rete tutto. Anche le discussioni del movimento. È difficilissimo lo so ma noi ci vogliamo riuscire“. Il governo dell’Italia secondo il leader spirituale del Movimento 5 Stelle sarà dunque basato sull’uso massiccio dei referendum (per i quali il comico propone l’abolizione del quorum) e per far ciò sarà anche necessario “modificare qualcosa della Costituzione” per obbligare finalmente il Parlamento a discutere le leggi di iniziativa popolare che si presenteranno.

Su possibili alleanze politiche, Grillo è fermo sulle sue posizioni, ribadendo che il M5S non si allea con nessuno: “In Parlamento ci saranno da una parte le banche, il potere finanziario, gli zombi, l’industria con le pezze al culo e dall’altra ci saremo noi che vogliamo un mondo diverso. Che chiederemo aiuto ai massimi esperti del mondo di questo o di quel settore“.

Considerata le mancanza di considerazione per tutti gli altri partiti, la posizione di Grillo appare coerente, accusando i governi che si sono succeduti negli ultimi anni di veri e propri crimini contro la popolazione, ed annunciando dei pubblici “processi” che non verranno però celebrati dalla Magistratura: “Abbiamo delegato dei truffatori che dovranno rispondere di quello che hanno rubato. Ce lo ricordiamo come siamo finiti nella crisi. Quindi i responsabili verranno giudicati e dovranno restituire i soldi che hanno rubato come i mafiosi. Ci sarà un giudizio pubblico. Con cittadini estratti a sorte, incensurati, che diranno quali lavori socialmente utili far fare a questa gente che ha rovinato il Paese”.

Nonostante le molte anticipazioni, ancora massimo riserbo sui nomi che verranno presentati per le prossime elezioni politiche e che andranno a sedere in Parlamento. “Non so chi sarà… ma in ogni caso qui cambia tutto, noi cambiamo tutto”. E per quanto riguarda la città del trionfo del grillino e di Federico Pizzarotti, ossia Parma, l’annuncio è molto preciso: “…facciamo saltare un inceneritore da 300 milioni… noi non vogliamo danneggiare le aziende ma dove entriamo noi il business dell’inceneritore finisce”.

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I detrattori potranno anche accusare Grillo di farla troppo semplice e di cavalcare tutta la rabbia che gli italiani stanno canalizzando nel consenso al M5s, dopo anni di malgoverno berlusconiano e le quasi inevitabili medicine amare di Mario Monti. Tuttavia, i numeri sono numeri e se un minimo di credibilità si vuole attribuire ai sondaggi, non si può banalizzare ciò che sta accadendo e dimenticare che l’ultimissima rilevazione realizzata dall‘istituto Ipsos, per Ballarò, ha indicato un partito che ormai ha stabilmente abbandonato i “piccoli” e sfiora il 20%, inseguendo il Pd e lasciando indietro il Pdl che continua a precipitare.

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