USA 2012, Obama perde in Wisconsin e rischia rielezione

Una brutta notizia per Barack Obama. Le elezioni per il nuovo governatore del Wisconsin si sono concluse con la netta vittoria dell’uscente Scott Walker, repubblicano e paladino dei Tea Party. Walker ha ottenuto il 59% dei consensi, contro il 40% del democratico e sindaco di Milwaukee, Tom Barrett. Una sconfitta netta per i democratici, che non si attendevano un risultato così negativo, malgrado avessero avuto il sentore che la vittoria potesse non essere alla portata, tanto da avere costretto Obama a non farsi vedere nello stato, durante la campagna elettorale. I democratici, infatti, ritenevano che la presenza del presidente li avrebbe potuti danneggiare, perché molti elettori di sinistra sono delusi dalla sua amministrazione. Ma certo che nessuno si aspettava di perdere con quasi venti punti di distacco.

E la vittoria di Walker è ancora più incredibile, se si pensa a come si è arrivati a questo voto. In sostanza, si è trattato di un’elezione anticipata della carica a governatore, dopo che i sindacati dei dipendenti pubblici avevano raccolto un milione di firme, per chiedere nuove elezioni e la cacciata del governatore. Motivo? Walker aveva presentato un piano durissimo di tagli al bilancio, passando per l’abbassamento degli stipendi dei pubblici impiegati del 20 e anche 30%. In più, contrariamente alle leggi nazionali, il governatore aveva proceduto al licenziamento di maestri, poliziotti e pompieri, scatenando la reazione furente della piazza.

I democratici si erano così convinti di avere la vittoria in pugno, che si sono azzardati a spingersi fino alla richiesta di elezioni anticipate e assegnando al voto di ieri una valenza nazionale. Un suicidio, che ora potrebbe mettere a serio rischio la rielezione di Barack Obama. Il test di ieri era stato considerato importante per tutti gli analisti politici americani. Nel caso il candidato democratico Barrett avesse prevalso, Obama sarebbe stato considerato favorito per la corsa alla Casa Bianca. Nel caso in cui, invece, Walker avesse vinto con un margine fino al 5%, allora si era scritto che ciò sarebbe equivalso a una sorta di testa a testa su base nazionale tra Obama e Mitt Romney. Ma nel caso di una vittoria di larga misura, allora tutti avevano convenuto che ciò sarebbe stato da interpretare nel senso che il repubblicano partirebbe avvantaggiato.

Il Wisconsin valeva più di un sondaggio e oggi molti vedono la rielezione di Obama seriamente dubbia. Di più. La bocciatura è stata clamorosa sia nei numeri che nella sostanza. Non solo tra il governatore uscente e lo sfidante ci sono stati venti punti percentuali di distacco, ma oltre tutto, la vittoria dei repubblicani è stata proprio sui temi economici. Come più di qualcuno aveva avvertito alla vigilia del voto, sulla rabbia dei dipendenti pubblici dello stato ha prevalso la sfiducia degli elettori verso la politica economica dell’amministrazione Obama.

All’interno del GOP, poi, questa vittoria potrebbe avere un effetto di rinvigorimento dei Tea Party, ossia l’ala conservatrice dei repubblicani, che punta a uno stato molto snello e con tasse basse. Questa formazione è stata messa in sordina da alcune settimane, per via della vittoria di Romney, rinomatamente un moderato. Ma oggi questa base dell’ultra-destra potrebbe convincersi a farsi più partecipe della campagna elettorale dell’ex governatore del Massachussetts, nella speranza di potere essere decisivi per battere Obama e di conquistare così maggiore potere dentro al partito.

Quella del Wisconsin è stata una batosta su tutti i fronti per Obama. Lo spirito degli elettori repubblicani è alle stelle, mentre i democratici sono un pò sconfortati. Bastava venire ieri in questo stato, per sentire i commenti dei fan di Barrett, sconsolati perché a loro dire a prevalere sono stati i 31 milioni di dollari di finanziamenti in favore di Walker, grazie ai Super PAC.

Sarà, ma difficilmente è accettabile un discorso del genere da parte di chi sostiene il presidente più finanziato nella storia americana, definito spesso una macchina per fare soldi. I finanziamenti sono copiosi per entrambi i candidati, con il presidente americano ancora avvantaggiato sullo sfidante repubblicano.

Resta il fatto che da oggi, Obama dovrà togliere lo stato dalla lista blu e i suoi 10 delegati potrebbero andare ai repubblicani il prossimo 6 novembre. E dire che qui il presidente aveva vinto nel 2008 con 14 punti di distacco su John McCain. E adesso anche l’Iowa e il Minnesota potrebbero essere depennati dalla lista degli stati probabili per Obama.

Nello specifico, invece, la vittoria di Walker è un tracollo forte dei sindacati dello stato e dei privilegi sanitari e pensionistici, che hanno portato le casse pubbliche alla bancarotta. Il numero degli iscritti al sindacato si sarebbe già dimezzato, per via dell’impossibilità per gli Unions di contrattare direttamente stipendi e condizioni di lavoro. In più, anche il rapporto tra Obama e i suoi stessi uomini di partito potrebbe allentarsi, visto che non avendo partecipato a nessun comizio in favore di Barrett, ma essendosi limitato a un suo sostegno su Twitter, adesso gli verrà addebitata la sconfitta, dopo che al contrario gli era stata chiesta l’assenza.

 

Impostazioni privacy