La petizione “pro Pd” a Beppe Grillo: una montatura ben congegnata?

La petizione per sollecitare il Movimento 5 Stelle a dare la fiducia ad un futuro governo a guida Partito Democratico, strombazzata fino all’inverosimile da giornali e telegiornali, è stata di fatto già “disconosciuta” da Beppe Grillo (anche se quasi nessuno ne parla) che dal suo blog rilancia l’intervento di Claudio “Byoblu” Messora, famoso blogger spesso ospitato nella trasmissione “L’Ultima Parola” su Rai2.

La scoperta più interessante delle ultime ore è indubbiamente che Viola Tesi, presentata al pubblico come “grillina” e creatrice ufficiale della missiva virtuale (che al momento è arrivata ad oltre 100.mila firme di sostegno) è stata in realtà nel direttivo del “Partito Pirata”, precisamente come “addetta alla comunicazione online” (social media manager) fino ad un paio di mesi fa, incarico risultante anche dal suo profilo “Linkedin”. Il Partito Pirata dunque, lo stesso che secondo Messora “cospirava contro il Movimento Cinque Stelle cercando di distruggerlo”, ricordando la querelle sul simbolo del movimento di Grillo e la battaglia legale contro il suo tentativo di “clonazione” , un dettaglio non da poco, quindi.

Anche sulle firme che stanno arrivando per appoggiare l’iniziativa della ragazza toscana c’è un acceso dibattito, perchè è indubbio che una parte di esse, forse consistente, non proviene nemmeno da militanti o elettori del 5 Stelle, non essendoci alcun controllo sulla reale provenienza delle stesse, con il blogger che definisce “pazzesco” tutto il clamore e la credibilità attribuiti alla faccenda.

Ovviamente il dibattito si è immediatamente infuocato tra innocentisti e colpevolisti, ed il termine ricorrente è “infiltrati”. Al vespaio di polemiche si è infine aggiunta la breve replica dell’interessata, Viola, affidata alle agenzie: “Non ho mai nascosto la mia storia politica e non ho mai fatto mistero del mio impegno con l’Associazione Partito Pirata per Liberta’ Digitali, movimento neanche candidato a queste elezioni politiche… “.

Intanto sul web è sbarcata anche una “contro petizione” che ricalca in parte la precedente ma propone una richiesta opposta, ossia spingere Grillo a negare qualsiasi forma di alleanza governativa col Pd di Bersani. A presentarla Fabio Martina, militante grillino 40 enne che per il momento deve accontentarsi di meno di un decimo delle firme ottenute in pochi giorni dalla missiva che gli ha dato lo spunto.

Questo il fulcro: “Il M5S ha ottenuto una vittoria alla quale in pochi credevano. Ma un sistema elettorale malato, a causa delle leggi fatte dal Pdl e mai cambiate dal Pd, ha prodotto il risultato che ci aspettavamo: i partiti, coloro che hanno causato il problema, ora pretendono che il Movimento 5 stelle glielo “risolva” appoggiando e sostenendo una classe politica bocciata dal voto degli italiani che infatti chiedono a gran voce cambiamento”.

Al momento la visibilità stessa della seconda petizione è assai modesta, non c’è stato e probabilmente non ci sarà nessun “endorsement” da parte dei guru del giornalismo italiano, nessuna intervista ritrasmessa nei TG serali, nessuna esibizione sul palcoscenico “santoriano” con sapienti inquadrature ad attrarre la simpatia del pubblico, perchè i grandi media tradizionali hanno chiaramente già fatto la loro scelta di campo, e poco importa se l’iniziativa originale sia genuina o posticcia. Si può anche credere alla buona fede di Viola, ma è difficile credere alla loro.

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