Eterofobia a Parigi? Fermo e multa se indossi la maglietta della “famiglia tradizionale”

Una vicenda bizzarra ed incresciosa accaduta a Parigi il primo aprile scorso, ma che purtroppo non è uno scherzo. Il quotidiano francese Le Figaro riporta una scena che si svolge  nei giardini del Lussemburgo, quando un signore intento a giocare con i figli viene improvvisamente fermato dai gendarmi per accertamenti. Il motivo? Indossava una “strana” felpa con raffigurati dei disegni stilizzati di un uomo, una donna e due bambini che si tengono per mano.

L’incredibile accusa: si tratta di un abbigliamento “contrario al buon costume”, così come risulterebbe dal verbale redatto dagli agenti presso il posto di polizia. Franck Talleu (questo il nome del “trasgressore”) è il direttore delle scuole cattoliche di Soissons, Laon e Sant-Quentin nel dipartimento di Aisne, e sicuramente uno dei manifestanti che qualche settimana fa, come abbiamo già raccontato, hanno riempito le strade di Parigi per protestare contro la prossima approvazione di matrimoni e adozioni gay, anche indossando quelle t-shirt.

L’uomo si era recato al parco con la famiglia per far divertire i bambini in occasione della Pasqua ma, ancor prima che potesse iniziare a giocare con i figli, due poliziotti hanno chiesto espressamente la rimozione o la copertura della felpa, a causa dei disegni che aveva stampati, in quanto avrebbero potuto urtare la suscettibilità dei passanti e creare una turbativa all’ordine pubblico. Di fronte ad un netto rifiuto, gli agenti lo hanno accompagnato presso il posto di polizia del parco, dove è stato trattenuto e interrogato per un’ora intera, fino a che non ha accettato di togliersi la maglietta. Probabilmente il Sig. Talleu non sarà risultato molto simpatico, visto che ora rischia una salata multa che potrebbe arrivare a seguito di un processo (addirittura) per rispondere di un’accusa rientrante nella “manifestazione non autorizzata”, illecito probabilmente più sostenibile dell’attribuzione di chissà quali “turbative” del pudore o dell’ordine pubblico alla sua maglietta.

Le Figaro riporta quindi lo sfogo dell’uomo e la sua denuncia di un clima di “esasperazione” che ormai si respirerebbe in Francia. Una sorta di oppressione a base del “politically correct”, che finisce per sfociare in un “impedimento sempre più marcato alla libertà d’espressione”“Se il semplice disegno di una famiglia su una t-shirt è considerato contrario ai buoni costumi, cosa capiterà a una coppia che se ne va per strada tenendosi per mano con un paio di figli? Faranno un verbale anche a loro? si chiede Talleu.

Dall’Italia arriva una prima reazione all’incredibile vicenda da parte di Eugenia Roccella, parlamentare del Pdl, che dal suo sito racconta l’aneddoto e lancia una sorta di “sfida” annunciando che comprerà la felpa “del delitto”, invitando i lettori a fare lo stesso, e concludendo infine che in futuro la vera “trasgressione” sarà probabilmente l’essere una famiglia composta da mamma, papà, e bambini.

Indubbiamente qualcosa sta andando storto nella Francia di Hollande, se una innocua manifestazione della propria “appartenenza” viene interpretata come un “insulto” alla “controparte”. Ma non illudiamoci che si tratti di un caso isolato, anche nel resto dell’Europa ed in Italia si sta facendo strada questo strano modo di intendere il “pluralismo”.

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