Compravendita senatori, chiesto il rinvio a giudizio per Berlusconi

Ancora guai giudiziari per Silvio Berlusconi: il giorno dopo la conferma della condanna a quattro anni nel processo Mediaset, il Cavaliere rischia di finire davanti ai giudici anche a Napoli.

I pm John Woodcock e Vincenzo Piscitelli hanno, infatti, richiesto il rinvio a giudizio nei confronti del leader del Pdl nell’ambito dell‘inchiesta sulla compravendita dei senatori: le indagini riguardano i tre milioni di euro versati, all’epoca del secondo governo Prodi, nelle tasche dell’ex senatore Sergio De Gregorio, allo scopo di fargli abbandonare l’Italia dei Valori e passare nel centrodestra per dare una spallata definitiva all’esecutivo.

I magistrati ipotizzano il reato di corruzione per Berlusconi, De Gregorio e Valter Lavitola, ex direttore ed editore dell’Avanti. L’ex senatore è attualmente agli arresti domiciliari per la vicenda che riguarda i fondi pubblici ottenuti dal quotidiano, mentre Lavitola è detenuto in carcere da tredici mesi: sul suo capo, oltre alle accuse relative al caso dell’Avanti, c’è anche la condanna in primo grado per tentata estorsione, con Berlusconi in questo caso nel ruolo di vittima. Le indagini sono state condotte dal nucleo di polizia tributaria del comandante Nicola Altiero e coordinate dal procuratore aggiunto Francesco Greco. La richiesta dei pm era un atto scontato dopo che nello scorso mese di marzo il giudice Cimma aveva respinto la richiesta di giudizio immediato.

Lo stesso De Gregorio in più di un interrogatorio ha confermato la ricostruzione fatta dai giudici: ora bisognerà attendere la data  dell’udienza preliminare, con il gup che dovrà decidere se mandare a processo Berlusconi, De Gregorio e Lavitola.

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