Attentato Brindisi: ergastolo a Vantaggiato. Famiglia di Melissa Bassi: “Ottenuto giustizia”

Nessuna sentenza potrà restituirgli la loro Melissa. Ma la giornata di oggi per la famiglia della studentessa uccisa da una bomba esplosa davanti la scuola “Morvillo-Falcone” di Brindisi, il 19 maggio 2012, è una giornata importante. “Abbiamo avuto un minimo di giustizia”, le prime parole di Rita Bassi alla lettura della sentenza.

La Corte d’Assise di Brindisi ha infatti condannato all’ergastolo, con isolamento diurno per 18 mesi e interdizione perpetua dai pubblici uffici, Giovanni Vantaggiato, l’imprenditore 69enne reo confesso dell’attentato in cui è morta Melissa Bassi.

La Corte, presieduta dal giudice Domenico Cucchiara, ha riconosciuto Vantaggiato colpevole di tutti i reati contestatigli dal procuratore di Lecce Cataldo Motta e dal sostituto procuratore Guglielmo Cataldi, compresa l’aggravante della finalità terroristica e costruzione e possesso di ordigno micidiale, e quella di tentato omicidio per l’attentato dinamitardo del 2008 a Torre Santa Susanna, ai danni dell’imprenditore Cosimo Parato. La corte ha anche previsto il pagamento di 800mila euro, a favore dei genitori della studentessa di Mesagne, soldi che per volere della famiglia Bassi saranno devoluti a un ospedale psichiatrico. Previsti 200mila euro a ciascuna delle cinque ragazze ferite gravemente nell’attentato, 100mila ad Anna Canoci che ha riportato gravi danni all’udito. Riconosciuto un importo simbolico di 100 euro anche al Comune di Mesagne, 25mila euro alla Scuola Morvillo-Falcone e al Ministero dell’Istruzione, 100mila al Ministero dell’Interno e alla Provincia di Brindisi, 200mila alla Regione Puglia e 150mila al Comune di Brindisi.

“Quando il giudice ha letto la sentenza ho pensato a lei. E’ stata fatta giustizia”, ha detto un’amica di Melissa, Azzurra Camarda, appena dopo la lettura del dispositivo di condanna per Vantaggiato. “Siamo soddisfatte, anche perché ci siamo sentite sin dal principio vittime di un attentato terroristico, e anche questo é stato riconosciuto. Crediamo nella giustizia. Ora andiamo avanti, torneremo a scuola con un altro spirito, ripartiremo più forti di prima”, ha dichiarato Selena Greco, che come altre compagne di scuola di Melissa presenti in aula, indossava una maglietta bianca con la foto della compagna sedicenne, morta nell’attentato.

Impostazioni privacy