Abbiamo già segnalato qualche articolo fa, quali potrebbero essere le possibili applicazioni pratiche dei Google Glass, i magnifici occhiali super tecnologici di Google. Tra queste vi abbiamo raccontato anche quella più stuzzicante e curiosa, ovvero l’utilizzo delle lenti per la ripresa di film a luci rosse. Bè, oggi è giunta notizia che tra i molteplici utilizzi, ve ne potrebbe essere ancora un altro davvero importante e fondamentale per il benessere di molti.
Dagli Stati Uniti è giunta, infatti, notizia di un medico chirurgo che ha indossato gli occhiali durante un delicato intervento chirurgico. L’intera operazione è stata ripresa passo dopo passo e riportata in tempo reale sul blog del dottore, ovviamente omettendo l’identità del paziente così come concordato in fase pre-operatoria.
Il medico high tech si chiama Rafael Grossmann e opera presso l’Eastern Maine Medical Center nel Main. Le immagini del suo volto con indosso i Google Glass hanno fatto da subito il giro del mondo e molti quotidiani americani hanno riportato sue dichiarazioni mostrando immagini di ciò che è successo in questa, ormai, celebre sala operatoria. Queste sono state le parole di Grossmann all’indomani dell’intervento: “Ho preso ogni precauzione per assicurare che la privacy del paziente, da cui ho ottenuto un consenso informato, fosse tutelata“, racconta il dottore che ha postato il video sul suo blog con un post intitolato ‘Glass, passami il bisturi’. “Volevo dimostrare che questo è uno strumento intuitivo con grandi potenzialità per la salute, in modo particolare per la chirurgia. Potrebbe migliorare le consultazioni all’interno di una equipe, favorire il parere di esperti dall’esterno, ma anche rivelarsi un utile strumento didattico”.
L’operazione è stata filmata in tutte le sue fasi e proiettata in streaming sul display di un iPad. A permettere le riprese e la pubblicazione online è stata anche ‘hangout’, una funzione di Google che consente le conversazioni di gruppo.
“Credo sia la prima volta che i Glass entrino in una sala operatoria – afferma il chirurgo – siamo riusciti a mostrare anche la tecnica endoscopica in modo veloce, economico e mantenendo anonima l’identità del paziente”.