Uscirà il 27 giugno prossimo World War Z, blockbuster apocalittico diretto da Marc Foster con protagonista Brad Pitt nei panni di un impiegato delle Nazioni Unite impegnato in una lotta contro il tempo per salvare il mondo da un’orda impazzita e massiccia di zombie che sta devastando il pianeta Terra.
In attesa di scoprire se riuscirà nell’impresa, ecco per voi cinque fatti da sapere assolutamente, per arrivare preparati alla visione del film.
1) IL FILM E’ BASATO SU UN LIBRO. World War Z è tratto dal romanzo World War Z: la guerra mondiale degli zombie di Max Brooks, uscito nel 2006 come continuazione ideale di The Zombie Survival Guide (2003). Nel libro, un narratore senza nome incontra diversi personaggi di tutto il mondo sopravvissuti alla pestilenza causata dagli zombie, raccogliendone aneddoti e storie personali. Nell’adattarlo per il grande schermo, eccetto il nome, l’integrità della struttura originale non è stata mantenuta e tutta l’azione è stata concentrata sul personaggio di Jerry Lane, ex impiegato delle Nazioni Unite, che cerca di fermare l’apocalisse e tornare sano e salvo dalla sua famiglia.
2) GENESI COMPLESSA. Portare sullo schermo il romanzo di Brooks non è stato semplice. La Plan B Entertainment, la società di produzione di Brad Pitt, si è assicurata i diritti del romanzo nel 2008. L’uscita era prevista originariamente per l’inverno del 2012, ma il film ha incontrato numerosi ostacoli lungo il suo cammino, da una battaglia per i diritti (che ha coinvolto anche la società di produzione di Leonardo Di Caprio) a un presunto conflitto tra Pitt e il regista, fino a diversi passaggi di mano tra gli sceneggiatori e a un forzato re-shooting di alcune scene a Budapest (con onerosi costi aggiuntivi al budget di 130 milioni di dollari). Ad aggiustare il tiro di un finale che rischiava di compromettere la buona riuscita della pellicola è stato chiamato anche Damon Lindelof (Lost, Prometheus) che in tre settimane, con l’aiuto di Drew Goddard, ha scritto 60 nuove pagine della sceneggiatura, ribaltando completamente il finale originale.
3) IL PRIMO DI UNA TRILOGIA. Il buon debutto al botteghino americano di World War Z (66 milioni di dollari e altri 45,8 milioni worldwide) pare abbia convinto la Paramount Pictures a scommettere su un sequel, sempre diretto da Marc Forster. Una notizia che comunque non è del tutto inaspettata, del resto lo stesso Pitt aveva dichiarato che il romanzo di Brooks si presta ad ulteriori approfondimenti, accennando addirittura ad una possibile trilogia che esplori l’apocalisse degli zombie sotto nuovi punti di vista politici e sociali.
4) ZOMBIE LENTI VS. ZOMBIE VELOCI – Il film ha riproposto la vecchia diatriba zombie lenti vs zombie veloci. Nel romanzo di Brooks, ma anche nella classica iconografia del genere cinematografico iniziato da La notte dei morti viventi di George Romero, gli zombie sono sempre descritti come esseri lenti, disarticolati e con problemi di equilibrio. In World War Z i non morti sono veloci e agili come quelli che abbiamo conosciuto in 28 giorni dopo di Danny Boyle, e maledettamente voraci quando si scagliano contro gli umani.
5) IL MISTERO DELLE ARMI DI SCENA. Nell’ottobre 2011, una squadra speciale dell’anti-terrosimo ungherese ha fatto irruzione sul set del film sequestrando da un magazzino di scena 85 armi perfettamente funzionanti e pronte per sparare. Per la maggior parte fucili automatici di tipo militare, accompagnati da documenti che ne dichiaravano la non-funzionalità, adatte quindi per essere usate in sicurezza durante le riprese. Inutile dire che senza l’intervento dell’anti-terrosismo a quest’ora, probabilmente, staremo parlando di qualche brutto incidente accorso sul set, come quello avvenuto durante le riprese di Il Corvo, nel 1993, quando Brandon Lee morà per un colpo partito da una pistola di scena.