Addio Jimmy Fontana, voce degli anni ’60

La sua morte è stata annunciata dall’agente Pasquale Mammaro. Jimmy Fontana si è spento nella sua casa romana a 79 anni dopo una lunga malattia. Coppie innamorate, ma non solo, hanno danzato e sognato accompagnate dalle note de “Il mondo”, “Che sarà”, ed i numerosi pezzi di musica leggera che lo hanno reso famoso.

Enrico Sbriccoli – il vero nome – nasceva come jazzista (da qui il nome “Jimmy”, in omaggio a Jimmy Giuffre). Contrabbassista per la Roman New Orleans Jazz Band, si è fatto conoscere nella piazza romana e da lì ha iniziato il suo percorso verso la notorietà.
Dopo aver inciso i primi brani con due jazz band – Flaminia Street Jazz Band e Jimmy Fontana and His Trio – diventa solista e si dedica alla musica leggera, incidendo i primi successi, fino al suo capolavoro del ’65, “Il Mondo”, scritto con Carlo Pes e tradotto in più lingue.

Vince il Disco per l’Estate nel ’67 con “La mia serenità”, poi “A te” e “L’amore non è bello se non è litigarello”. Nel ’71 arriva “Che sarà”, tradotto in spagnolo da José Feliciano e portato, quindi, in giro per il mondo. Sottrattogli il brano dalla Rca e portato a Sanremo dai Ricchi e Poveri, Fontana si allontana dalle scene per un po’, per poi tornare senza la luce di una volta negli anni ’70 e ’80.

Le ultime apparizioni risalgono al 1994 e al Festival di Sanremo a cui ha partecipato con il gruppo “Squadra Italia”, cantando il brano “Una vecchia canzone italiana”. Dopo sempre più rare le occasioni per vederlo esibirsi, causa anche la malattia che lo ha allontanato dal pubblico e dal mondo dello spettacolo.

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