Antitrust: ci sono spazi per ridurre i costi dei conti correnti

Nonostante un’evoluzione più competitiva ci sono ancora ostacoli al pieno dispiegarsi della concorrenza nel settore bancario che impediscono una riduzione dei prezzi a vantaggio del consumatore finale e un aumento della mobilità della domanda.

È la conclusione alla quale giunge l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che segnala la possibilità di ottenere risparmi fino a 180 euro nei costi della tenuta dei conti correnti. Il dato emerge da una ricerca tra le 52 più importanti banche italiane e oltre 14.500 sportelli, con una rappresentatività pari al 44%.

Contrariamente a quanto sostenuto dall’ABI – Associazione Bancaria Italiana -, la media di gestione dei conti correnti bancari si è attestata sui centouno euro, l’Antitrust ha accertato che una sostanziale riduzione dei prezzi mediani, relativamente ai conti allo sportello, si è verificata esclusivamente per i giovani (-19%) mentre una discesa meno rilevante si è registrata per le famiglie e i pensionati con operatività minore (rispettivamente -2,8% -3,6%). I prezzi di gestione di un conto corrente sono compresi, a seconda del suo utilizzo e in funzione del profilo di correntista, tra un minimo di 53 ad un massimo di 111 euro. L’indagine conferma, inoltre, la convenienza (-30%) dei conti online rispetto a quelli tradizionali in termini assoluti con punte che superano il 40% per i giovani, e le famiglie e i pensionati con operatività bancaria maggiore.

Secondo questo rapporto i costi potrebbero diminuire molto e, soprattutto, gli istituti di credito dovrebbero muoversi lungo tre direttrici: migliorare il grado di trasparenza delle informazioni, tagliare il legame esistente tra conto corrente ed altri servizi bancari, ridurre i tempi di chiusura del conto corrente.

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