Per l’Italia questi europei di basket finiscono nel modo peggiore. La partita contro la Serbia, decisiva per l’ottenimento dell’ultimo posto ai mondiali di Spagna del prossimo anno, non fa altro che confermare ciò che si era visto già ieri: l’Italia ha finito la benzina. Dopo la risicata sconfitta ai quarti con la Lituania, gli azzurri sono sembrati scarichi e privi della concentrazione necessaria ad affrontare l’ultima battaglia.
Inizio confortante per la Serbia, con un Nedovic subito in partita e autore dei primi 4 punti Serbi. I lunghi Krstic e Bjelica sono difficilmente marcabili, solo Datome risponde presente con 6 punti, frutto di due triple. La scarsa energia italiana in difesa, soprattutto sotto canestro, produce un parziale di 9 a 0 che alla lunga risulterà fondamentale per la squadra slava. Pianigiani prova a cambiare qualcosa inserendo Vitali, Diener e Gentile, ma il risultato non migliora. Belinelli non trova il canestro e il primo periodo si chiude con una tripla pazzesca di Bogdanovic, che porta il punteggio sul 27 a 11.
Belinelli segna il suo primo canestro a inizio terzo periodo, Datome lo imita ma ancora Nedovic segna una tripla senza ritmo che spezzerebbe le gambe a chiunque. Belinelli e Cinciarini ci riprovano, ma Nedovic e Markovic segnano 6 punti e tengono la Serbia sopra di 13 (55 a 42). Stimac, fino a quel momento quasi sempre in panchina, apre il quarto periodo con 5 punti, gli stessi che realizza anche Datome (unico azzurro a tirare bene da 3). L’Italia prova a rimontare lo svantaggio, ma i rimbalzi offensivi e i secondi possessi concessi sono davvero troppi per sperare in un recupero. Krstic continua a segnare da sotto si sveglia anche Kalinic, che con l’unica tripla di serata ipoteca la partita a favore dei suoi. Gli uomini di Pianigiani non mollano la partita, ma il risultato finale (76 a 64) è inappellabile.
La nazionale italiana termina gli europei in Slovenia all’ottavo posto, risultando la prima delle escluse dai mondiali del prossimo anno. Dopo la Lituania le gambe dei nostri, debilitate dalla fatica e dalle rotazioni brevi, non hanno retto la fatica e i tiri, di conseguenza, non sono entrati con la stessa costanza delle prime partite. Anche la fase difensiva è peggiorata, ma non possiamo dimenticare gli infortuni di alcuni dei cardini della squadra prima e durante la competizione, che hanno ridotto all’osso gli uomini utilizzabili da coach Pianigiani. Non ci resta che sperare in una wild card per la partecipazione ai mondiali, per non buttare via tutte le buone cose fatte in Slovenia e mettere a frutto l’esperienza accumulata nelle ultime due settimane.