Palla al centro e crack. Neanche il tempo di adattarsi in uno splendido Emirates Stadium e con un uno-due micidiale, in appena 15 minuti, prima mister cinquanta milioni di euro Mesut Özil e Giroud poi, approfittano di un Britos lento e indeciso, il cui errore in fase di rilancio è decisivo sul raddoppio del francese, per affossare un Napoli troppo brutto per essere vero.
Non bastano i continui richiami di Benitez per un più veloce giropalla, tantomeno la divisa mimetica sfoggiata appositamente per la serata di champions, i partenopei sono del tutto fuori dal gioco nella prima frazione di gara.
Da riconoscere, dall’altra parte, la presenza di un Arsenal come non lo si vedeva da anni, proveniente da cinque vittorie consecutive in premier league, e messo ottimamente in campo da Arsène Wenger. Gli inglesi sin dai primi minuti di gioco vengono presi per mano da un ritrovato Ramsey dai cui piedi sono state orchestrate le migliori trame di gioco di questa gara con poche emozioni.
Il secondo tempo comincia con una timida avanzata degli azzurri. Ma gli uomini di Benitez sono sempre troppo inconsistenti per impensierire seriamente il polacco estremo difensore dei gunners. Da rilevare, anzi, è un ottimo intervento di Reina a scongiurare la terza rete dell’ Arsenal.
Non bastano neanche le sostituzioni di Pandev per Mertens, e Callejon per Zapata; nonostante alcuni buoni spunti del belga, tutto continua a scorrere nella falsa riga del primo tempo fino al triplice fischio che sentenzia una brutta sconfitta per il Napoli, e induce mister Benitez ad un’altra nottata di riflessione.
Arsenal-Napoli è stato tutto quello che i napoletani non volevano.