L’intelligenza è sexy?

L’interrogativo, frutto della dicotomia tra la figura della femme fatale e la figura della donna d’intelletto, sembra finalmente soddisfatto dalla chiarezza delle risposte provenienti dal pubblico maschile: l’intelligenza è sexy.

Gli uomini, oggetto dei luoghi comuni più umoristici a riguardo, si pronunciano, inaspettatamente, a favore delle qualità “interiori” femminili, dichiarando di preferire una donna che mostri sagacia, personalità, buon gusto, senso dell’humor e sensibilità. Qualità che hanno ben poco a vedere con le doti fisiche, che, seppur passate nettamente in secondo piano, restano importanti nella visione d’insieme maschile.

Diversa è invece la risposta da parte del pubblico femminile, soprattutto quello delle giovanissime. I modelli propinati continuamente per mezzo di TV e social, inculcano, infatti, nella mente delle bambine e delle adolescenti un’ideale di donna che, per mezzo della propria fisicità, conquista fama, denaro e successi senza neanche troppi sforzi.

Tuttavia nella vita reale le cose cambiano, ed alle “donne-accessorio”, costruite e brillanti (solo per il make-up), simili alle Barbie con le quali le bambine socializzano sin da piccolissime, gli uomini preferiscono donne che gli sappiano tener testa nei continui confronti del quotidiano.

E gli esempi nel panorama politico, scientifico, imprenditoriale e svariati altri, sono copiosi. Tutti hanno però una nota comune: il fenomeno della mascolinizzazione.

La donna che fa carriera e si realizza grazie alla preparazione ed alle proprie competenze, deve infatti, nella maggioranza dei casi, abbracciare regole ed atteggiamenti maschili, per essere all’altezza delle proprie ambizioni. Demerito questo di una società ancora troppo incentrata su un modus vivendi maschilista, ed ancora troppo carica di pregiudizi nei confronti delle donne al potere.

Nonostante tutto però, le giovani laureate puntano in alto e concorrono, al pari dei maschietti, all’affermazione professionale. I panni da “regina della casa” lasciano spazio così ai tailleur, alle ventiquattrore e all’indumento più bello di tutti: l’intelligenza.
Un’indumento fatto di azioni e manifestazioni, risultati e cambiamenti, che incidono sia sulla sfera personale che su quella collettiva.

Le donne escono così dalla “confezione”, fanno sentire forte la propria voce e piacciono al pubblico maschile. La differenza è negli strumenti adoperati per essere apprezzate e nella scelta delle corde da smuovere per essere ricordate.
Ed è proprio il potere della sensualità di una mente brillante ad accattivare, e spesso ad impaurire, gli uomini, che si sentono dominati, ma anche continuamente stimolati a competere e ad affermare il ruolo di maschio alfa nella vita di coppia, così come dettato dalla loro indole. Perché in fondo l’uomo e la donna sono avversari ed ognuno sceglie il partner più qualificato per la sfida.

La donna intelligente, dunque, diverte, sprona, dà sicurezza ed ha un’ascendente fortissimo sul partner: non è una semplice cartolina, è il viaggio.

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