Italia-Armenia: pareggio sofferto per gli azzurri

Il match tra Italia e Armenia giocatosi questa sera al San Paolo ha visto gli azzurri uscire con un pareggio tanto sfortunato quanto deludente. Ci si aspettava una partita piena di emozioni e che avrebbe offerto un grande spettacolo, sebbene gli uomini di Prandelli avessero ottenuto l’accesso a Brasile 2014 già contro la Repubblica Ceca. Sull’altro fronte, un’Armenia rivelazione, non bellissima qualitativamente ma piena di motivazioni e orgogliosa di potersi giocare un posto valido per i Mondiali.

Prandelli schiera i suoi con un 4-2-3-1 che facilmente viene variato in 4-3-3, con Osvaldo unica punta e gli inserimenti di Insigne e Florenzi sulle corsie. I due gioielli scuola Napoli e Roma, sono affamati e mandano il San Paolo in delirio con giocate stratosferiche. L’Armenia, invece, non può contare su una qualità all’altezza di quella italiana, ma si affida ai suoi due uomini migliori: il neo-acquisto del Dortmund Mkhitaryan e Movsisyan, giocando a specchio ma contenendo molto di più le azioni offensive.

Gli ospiti partono forte e segnano l’1-0 proprio con Movsisyan, a discapito di un’Italia distratta e già sulle lunghe distese sabbiose di Rio de Janeiro. La reazione azzurra è veemente, con Insigne che si rende pericoloso in più occasioni regalando al San Paolo giocate d’alta scuola, esprimendo ogni singola parte del proprio talento. Osvaldo sonnecchia, ma Florenzi, altro tassello del reparto offensivo, è più che attivo e non ci pensa due volte a mandare in porta un pallone pennellatogli perfettamente da Insigne. Pareggia i conti l’Italia, che non è sazia e attacca con più incursioni. L’Armenia sa quando partire e quando colpire i ragazzi di Prandelli che, dopo un altro rilassamento, vengono puniti dalla stella Mkhitaryan.

Ci pensa Balotelli, subentrato a Osvaldo nella ripresa e nuovamente al centro di grandi voci, a far sorridere il pubblico che già dal suo ingresso lo aveva accolto con cori e applausi.

Un pareggio che sta stretto all’Armenia anche in virtù della vittoria della Danimarca. L’Italia sa il fatto suo e dimostra che quando c’è da tirare fuori il carattere, è lei la prima a farlo e, con lo stile di una lottatrice, incassa e risponde.

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