Allarme terrorismo islamico in Cina

Sono stati trovati i responsabili degli attentati avvenuti nella giornata di Lunedì in Piazza Tienanmen, Famosa per esserci uno degli ingressi della famosa Città Proibita. Nella mattina una macchina con a bordo tre persone aveva sfondato le barriere di sicurezza e si era schiantata, con la conseguente esplosione, sotto il famoso ritratto del fondatore della Repubblica Popolare Cinese: Mao Zedong.

I passeggeri erano morti sul colpo così come il conducente, altri due turisti sono morti in ospedale. I feriti all’esplosione corrispondono a trentotto persone mentre nessuno italiano, così come riferito dalla Farnesina, è stato coinvolto. Subito dopo l’evento la piazza è stata sgomberata mentre tutto il materiale inerente ai fatti è stato confiscato, inutilmente visto che comunque erano già trapelate alcune immagini dell’accaduto al di fuori del paese comunista.

Inizialmente i principali indiziati sono stati i tibetani; ciò è dovuto ai suicidi pubblici compiuti da 122 di questi negli ultimi tre anni, atti compiuti come protesta verso la politica perpetuata da Pechino e per richiedere il ritorno del Dalai Lama, Capo di Stato e leader religioso costretto all’esilio dal 1959. Solamente nella giornata di ieri si è saputo che i responsabili dei fatti sono stati gli uighuri; popolazione di minoranza etnica mussulmana presente nel nordovest del paese. La regione interessata è lo Xinjiang e in molti pensano che ci sia il rischio di esser un pretesto per aumentare ancora di più la repressione nella regione.

A dare notizia l’emitettente Cctv che ha anche affermato il ritrovamento nella vettura usata per l’attentato anche due coltelli e delle sbarre di ferro, oltre a delle bandiere che ”inneggiano alla guerra santa”.

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