Festival del cinema di Roma, escluso il documentario su Tortora

Quel film non sarà proiettato. La politica, nonostante i tanti problemi che affliggono il nostro Paese, in questi giorni non ha trovato di meglio da fare che intrufolarsi al Festival del cinema di Roma per fare pressioni sulla proiezione del documentario, ‘Tortora, una ferita italiana‘ di Ambrogio Crespi, uscito pochi mesi fa dal carcere. Film che non è stato selezionato dal Festival di Roma, in quanto le opere di formato televisivo, in particolare quelle nello stile del reportage documentario, non sono contemplate dal regolamento del Festival.

Nonostante ciò, alcuni parlamentari hanno in questi giorni chiesto a gran voce di proiettare ugualmente il documentario, come fosse un atto dovuto. Il pressing mediatico nei confronti del direttore artistico Marco Muller non ha avuto successo, il documentario non verrà proiettato.

Ancora una volta si tenta di riportare alla ribalta il caso Tortora, accusato ingiustamente da alcuni pentiti di essere un affiliato della nuova camorra organizzata di Cutolo per poi essere riconosciuto innocente, quando ormai il suo stato di salute si era aggravato irrimediabilmente e la sua carriera televisiva distrutta.

Più volte in passato, l’ex premier Berlusconi aveva paragonato la propria vicenda a quella di Enzo Tortora, suscitando anche le reazioni della famiglia del presentatore TV. Anche il regista Crespi ha realizzato questo documentario, perchè nei mesi scorsi è stato in carcere con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio. E la sua storia giudiziaria è sicuramente alla base della volontà di raccontare quello che ritiene un illustre precedente, ovvero l’arresto di Enzo Tortora.

La scelta di non trasmettere il documentario su Tortora è giustamente finalizzata a salvaguardare l’autonomia di chi dirige un evento culturale. Se si accettasse che dei parlamentari, sostenuti da qualsivoglia gruppo di pressione, intervengano nelle scelte di un Direttore di un Festival avremmo decretato definitivamente la morte dei Festival del Cinema.

Con questo film – e con le polemiche relative – è palese il tentativo di alzare un polverone sul caso Tortora in vista del 27 novembre, quando il Senato dovrà decidere sulla decadenza da senatore di Berlusconi. Ora, divenuta impercorribile questa strada, sono tanti i parlamentari a chiedere che il documentario venga prima trasmesso in alcuni locali di Montecitorio e poi dalla Rai e anche su questo c’è da scommettere che, in futuro, non mancheranno polemiche. L’importante è che se ne parli.

[foto: www.romacapitalenews.com]

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