GUD, ‘Tutti possono fare fumetti’. O forse no

Daniele Bonomo è un fumettista che insegna presso la Scuola Internazionale di Comics a Roma, ma è molto più conosciuto sulla rete con lo pseudonimo di GUD.

Il suo stile è quello del vignettista puro: pochi tratti, idealizzati e semplici. Se volessimo accostarlo a qualche altro autore, potremmo dire che il suo segno è affine a quello di Bryan Lee O’Malley (Scott Pilgrim), ma ancora più iconico.
GUD pubblica strisce sia sul suo sito che sulla sua pagina facebook, che conta più di 2.000 fan, ma ultimamente ha anche pubblicato il libro “Tutti possono fare fumetti” per la casa editrice Tunué.

Il libro è a tutti gli effetti una soluzione meta-testuale che ci introduce al mondo del fumetto dal punto di vista di chi vuole farlo e non solo leggerlo.
Interamente concepito per immagini e baloon, il libro è però un manuale o quantomeno una base teorica consigliata soprattutto ai neofiti del medium.
Gli addetti ai lavori sanno che l’opera di GUD ha autorevoli predecessori, i quali hanno imboccato la strada del meta-fumetto a scopo didattico.
Scott McCloud con i suoi testi, primo fra tutti “Understanding Comics” (“Capire il Fumetto” in Italia edito da Pavesio Editore), è riconosciuto come il maggiore studioso e divulgatore della nona arte.
Già McCloud, però, era debitore di alcuni concetti del maestro Will Eisner.
GUD mutua la forma dal primo (il meta-fumetto) e alcuni concetti dal secondo (come quello di “arte sequenziale”) aggiornandoli e semplificandoli.

In definitiva, Daniele Bonomo confeziona un buon libro, ironico, immediato e scevro da tecnicismi, adatto anche ai più piccoli. Non si configura come strumento imprescindibile per ogni autore (a differenza di “Understanding Comics“), ma rappresenta comunque un buon punto di partenza per chi si avvicina per la prima volta alle tecniche che stanno dietro alla produzione del fumetto o a chi semplicemente è incuriosito dal medium in generale.

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