Il suo nome fa sempre notizia. Sarà per la sua immagine, troppo pulita per il calcio che stiamo vivendo, troppo rispettata da tutti. Leonardo di nemici ne ha davvero pochi, sia quando deliziava le platee con il suo magico sinistro, sia quando ha deciso di mettersi in giacca e cravatta ed occupare vari ruoli dirigenziali. Quei ruoli gli hanno dato tante soddisfazioni anche se ora si trova a spasso dopo quel famoso PSG-Valenciennes (nove mesi di squalifica).
Ora però, nonostante ci sia un processo in corso, il brasiliano ha la voglia e la possibilità di rientrare in gioco. L’Italia è sempre tra le mete preferite ma per lui l’importante è il progetto. Bisogna chiacchierare, confrontarsi, parlare ed approfondire per convincere Leonardo ad accettare una nuova avventura. Come sempre l’apertura è totale anche perché per una persona che ha giocato in Brasile, Spagna, Giappone, Italia e Francia ci sono pochi problemi di ambientamento. La sua ultima avventura al Paris Saint’Germain è stata facilitata dai soldi di Al-Khelaïfi, per un uomo di passione come lui avere fondi che sembrano infiniti per poter costruire una squadra di vertice era il massimo ma ora è tempo di nuove sfide.
Avventure come quelle di Milano, in entrambe le sponde l’ex PSG è riuscito ad ottenere il massimo dalle squadre a disposizione. Leonardo vorrebbe tornare ad allenare: «un ruolo dirigenziale implica un lavoro politico e il lato politico della questione non mi piace – ha dichiarato in un’intervista sulla Gazzetta dello Sport – io voglio vivere lo sport, quindi tornare a fare l’allenatore. Mi sento legato alla costruzione di una squadra».
Il primo nome che viene in mente è l’Inter di Thoir. Il legame tra Leo e Moratti può avere un peso particolare anche nella nuova società e si sa che il brasiliano è un uomo su cui si può fare affidamento. Certo in panchina ora c’è Mazzarri ma per tornare ad essere legato alla costruzione di una squadra, come dice lui, non c’è solo la panchina a disposizione. È proprio per questo che un uomo come Leonardo non può restare libero per troppo tempo, è un’occasione troppo ghiotta per i maggiori club europei. Avere Leo in squadra comporta rispetto ma anche tante conoscenze. C’è la sua figura ai tanti colpi al PSG, c’è stato lui dietro la grande stagione di Ronaldinho al Milan e sempre lui dietro alla rinascita di alcuni giocatori all’Inter. Leo è nato per fare calcio e può essere il vero top player anche se fuori dal campo.