Berlusconi resiste: “Condanna politica, non mi dimetto”

Il Cavaliere non si arrende. Nonostante la scissione con Alfano e i guai giudiziari che rischiano di far saltare il suo posto da senatore, sembra più che mai deciso a dare battaglia. “Tenetevi pronti, lunedì si passa all’opposizione di questo governo di tasse e amici dei giudici” dice ai fedelissimi riuniti a Palazzo Grazioli.

In una lunga intervista al Mattino, attacca i magistrati e ribadisce che la sua è stata una condanna politica: “La sentenza ha rovesciato i verdetti della Cassazione, emessi nel 2012 e nel marzo del 2013, che avevano accertato la mia innocenza. Quello contro di me è stato un processo viziato da un chiaro intento politico e lo dimostrerò.”

In ogni caso la partita, secondo Berlusconi, non è ancora persa. “Presto arriveranno dagli Usa testimonianze decisive. Prove del fatto che il fisco americano ha acclarato la configurazione veritiera delle compagnie off-shore che, secondo i giudici della sezione feriale della Cassazione, mi vedrebbero socio occulto del finanziere Agrama. E che invece appartengono a lui o ad altre personalità.” Sulla decadenza chiarisce: “Dimettermi prima del voto? Non ci penso nemmeno. Aspetterò che votino. Che si assumano la responsabilità di una cosa di cui si dovranno vergognare per sempre.”

L’ex premier, che oggi parteciperà a un incontro con i giovani di Forza Italia, esclude l’ipotesi di una discesa in campo della figlia: “Non voglio assolutamente che Marina entri in politica. Non voglio che, in un Paese in cui la magistratura è diventata un contropotere dello Stato, lei subisca ciò che ho subito io.” Infine, a chi riconosce in Renzi il suo vero avversario per le prossime elezioni, ammette: “È un comunicatore eccezionale.”

Intanto si muove anche Angelino Alfano. “Confesso la mia grande emozione, gioia e ammirazione di essere il socio fondatore del più grande partito del centrodestra in Italia” dice l’ex delfino presentando la sua creatura politica. Il Nuovo Centrodestra verrà lanciato ufficialmente il 7 dicembre e l’obiettivo è quello di avere “almeno un circolo in ciascuno degli 8100 Comuni italiani entro Natale.”

La separazione dal Cavaliere non è stata indolore, ma meno traumatica di quanto ci si potesse aspettare. Anche perché, spiega Alfano, il percorso intrapreso dal Nuovo Centrodestra non è inconciliabile con quello di Forza Italia: “Noi non ci siamo distaccati dal presidente Berlusconi e dal centrodestra e staremo accanto al presidente Berlusconi con amicizia e lealtà.”

Innegabile, però, che ci sia una diversità di vedute, la stessa che ha portato gli alfaniani a sostenere l’esecutivo invece di passare all’opposizione: “Qui c’è gente che vuole bene a Berlusconi, ma che si era stancata dell’idea che il nostro partito finisse in mano a estremisti e dell’idea che il grande equilibrio e il grande realismo del presidente Berlusconi fosse ogni giorno violentato da chi gli stava accanto per interessi propri.”

Poi, un auspicio. “La nostra è stata una scelta scomoda, abbiamo deciso di passare per la porta stretta. Verremo attaccati ma non abbiamo paura. Vogliamo portare la destra a vincere le prossime elezioni.”

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