Renzi fissa avverte il governo: “Dal 9 dicembre cambia tutto”

“Altrimenti ci arrabbiamo”, è il titolo di un famosissimo film. Ma è anche il monito, o l’avvertimento, di Matteo Renzi al governo una volta terminate le primarie dell’8 dicembre. Il sindaco di Firenze, in un intervento alla trasmissione Agorà su Rai 3, ha parlato della possibilità di diventare segretario del Pd, delle sue proposte e di come queste condizioneranno l’operato del governo Letta. Renzi abbozza il suo intervento all’insegna della modestia: “pensavo di avere un po’ meno consenso dagli iscritti, ma l’8 dicembre spero di riuscire a prendere più del 50% dei cittadini”, rivendicando come il Pd, in un paese dove tutti si dividono e si scindono, offra la possibilità agli elettori di scegliersi il loro segretario.

“Se l’8 dicembre vinciamo noi, se accade, andiamo con un elenco di questioni e ci mettiamo d’accordo sul fare o non fare” – afferma Renzi, che poi lancia un messaggio diretto al governo Letta – “dal 9 dicembre si fanno le cose sul serio: il governo farà le cose che dice il Pd altrimenti ci arrabbiamo. Ma quali sono le principali proposte che Matteo Renzi avanzerà al governo? “Abbiamo detto che si elimina il Senato, che non si vota più per le province, ho detto cosa fare del Cnel e della Corte costituzionale”. Il premier Letta quindi è avvisato e Renzi sembra non intenzionato a ricevere rifiuti o compromessi e si aspetta dal governo e dal Pd la stessa lealtà che ha avuto lui, come nel caso Cancellieri quando si è allineato alla decisione del suo partito di votare la fiducia al ministro, pur non condividendola.

Detto questo il giovane rottamatore ha affrontato anche i vari temi di attualità, dalla legge elettorale al piano di privatizzazioni annunciato da Letta. Sulle privatizzazioni il pensiero di Renzi è molto chiaro: “il punto non è se fai le privatizzazioni, ma se le fai bene o le fai male, e le privatizzazioni come sono state fatte in passato non vanno bene”, portando ad esempio quelle fatte per Telecom, dove a suo avviso si è svenduto un gioiello italiano, e Alitalia. Su Alitalia il giudizio di Renzi è stato molto critico: “è stata una vergogna, una privatizzazione in cui i privati hanno fallito. Un errore perché si è scelto un business sbagliato puntando ai voli interni invece di investire sui mercati esteri”.
Ha concluso dicendo che “togliere il tre per cento di Eni è una operazione di cassa senza valore strategico.

Sulla legge elettorale ha ribadito la sua preferenza per il modello dei sindaci: “una legge elettorale con cui si sappia chi ha vinto, chi ha vinto governa, chi governa lo fa per 5 anni e non con gli inciuci”.
Infine ha anche aperto al Mattarellum, purché sia corretto in senso maggioritario: “tra Porcellum e Mattarellum è meglio il secondo. Ma non è sufficiente. Se ci fosse un mattarellum con il 75% nei collegi e il 25% di premio di maggioranza sarebbe perfetto.

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