“Grasso è bello”, ora anche da Abercrombie

“Grasso è bello. E perché no, anche attraente” Jes M. Baker aveva posato in una campagna di provocazione contro Abercrombie & Fitch, dato che nei negozi di questo brand volevano solo clienti di taglia inferiore alla 42, e ciò si capiva già dalla presenza dei prestanti modelli che aprivano le porte al regno dello shopping.

L’ amministratore delegato A&F in un’ intervista fatta nel 2006 dichiarò che i capi da loro realizzati erano solo per “gente super trendy e modaiola”, detto in altri termini? Volevano “solo ragazzi fighi” e i ciccioni bruttarelli meglio che vestano altrove.

Questa dichiarazione tanto infelice ha di certo danneggiato il marchio tanto da scatenare proteste e petizioni al quale celebrità come Miley Cyrus, Ellen DeGeneres e Kirstie Alley, si sono impegnate a partecipare per chiedere ad Abercrombie di realizzare vestiti di tutte le taglie. Ciò ha portato all’aumento dell’ondata negativa nella quale il marchio navigava, tanto da far crollare le vendite del 12% (la perdita netta nel trimestre è stata di 15,64 milioni di bigliettoni americani rispetto all’anno precedente).

Da qui, chi siede al vertice di A&F ha deciso di aprire le porte del marchio anche alle persone con qualche chiletto di più rispetto ai tradizionali canoni.

L’azienda, così, ha dovuto fare un passo indietro e concedere le sue creazioni anche alle anche alle taglie al di sopra della 40/42, così da garantirsi un potenziale di vendita per il 2014 superiore a quello registrato negli ultimi dodici mesi, anche se per il momento non si sa quali capi di abbigliamento beneficeranno delle rinnovate dimensioni né quando questo effettivamente accadrà.

Da che mondo e mondo chi ha qualche rotondità in più è sempre stato discriminato, anche se fino a qualche decennio fa più si era in carne più si era sensuali; ma ora anche ad Abercrombie i più burrosi non si sentiranno in soggezione e potranno dare il via allo sport preferito da tutti: lo shopping.

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