Islanda, la polizia uccide per la prima volta nella storia del paese

Arbaer, sobborgo di Reykjavik, Islanda. Un uomo di mezza età spara colpi dalla finestra di un appartamento; la polizia interviene ma, dopo diversi tentativi per fermarlo, si risolve per la soluzione più drastica: sparare. L’uomo, portato in ospedale in gravissime condizioni, muore di lì a poco.

Per quanto cruenta, la vicenda potrebbe sembrare normale amministrazione in molti paesi. Ma non in Islanda. È infatti la prima volta che ci si è ritrovati a dover agire così duramente, come ha dichiarato in conferenza stampa Haraldur Johanneessen, capo della polizia nazionale. Le forze dell’ordine erano state chiamate in seguito ad alcuni colpi sparati all’interno dell’appartamento della vittima, la cui identità resta ancora sconosciuta. Alcuni testimoni affermano di aver visto la polizia lanciare dei lacrimogeni all’interno, ma questi non sarebbero serviti a bloccare la follia dell’uomo. Successivamente due agenti disarmati avrebbero provato a bloccarlo, ottenendo solo di ferirsi a loro volta. Infine, l’intervento delle forze speciali (le cosiddette “Viking Squad”): l’uomo, ferito da un colpo di arma da fuoco, sarebbe deceduto in ospedale.
La polizia è molto dispiaciuta per l’accaduto e presenta le sue più sincere condoglianze alla famiglia”, continua Johannessen.

Se la vicenda suscita tanto sgomento (o, almeno, molto più di quanto ne susciterebbe altrove) è dovuto soprattutto al retroscena sociale di un territorio come quello islandese: 320.000 persone sparse in 103.000 kmq, con una densità di circa tre persone per chilometro quadro. Ma se il tasso di omicidi registrato negli ultimi dieci anni è dell’1,8 ogni 100 abitanti (negli gli Stati Uniti raggiunge il 5.8%) non è per la scarsità di popolazione, quanto per quella di moventi: la criminalità in Islanda non trova seguito perché la maggior parte dei cittadini (circa il 97%) fa parte della classe media, mentre gli appartenenti alle classi superiore e inferiore si dividono nel restante 3%. La violenza è praticamente inesistente e ne è indicativo il fatto che la polizia agisca disarmata: l’unico corpo autorizzato a portare armi da fuoco sono proprio i Viking Squad.

Non solo: nella terra del ghiaccio sono anche più severi sulla circolazione delle armi. Esiste infatti un database nazionale in cui sono registrate tutte le armi vendute (principalmente fucili da caccia) e i relativi proprietari, mentre sono vietate le armi semi-automatiche e anche le pistole sono relativamente scarse.

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