L’orientamento post diploma è necessario per portare valore al Paese

Quello che un Paese avanzato non può permettersi è lo spreco di risorse umane”. Sono le parole di Andrea Cammelli, il direttore di Almalaurea, che in occasione dell’XI convegno nazionale di Orientamento e Prospettive per i Diplomati ha presentato le caratteristiche dei diplomati che lo scorso luglio hanno superato l’esame di Stato di Almadiploma.

Tenendo in considerazione la bassa percentuale dei diplomati 19enni che si iscrivono all’università, circa il 30%, e l’esigua considerazione che questa generazione sta avendo dal mondo degli adulti e quindi anche da quella del lavoro, le preoccupazioni del direttore sono ben comprensibili. Una possibile soluzione per garantire la giusta attenzione che i giovani italiani meritano è quella di introdurre un adeguato orientamento post diploma.

La proposta arriva direttamente dal direttore Cammelli che, introducendo la necessità di aiutare i ragazzi, sottolinea che i genitori dell’82% delle matricole universitarie non hanno compiuto studi universitari, e che l’11% degli immatricolati lascia l’università già dopo il primo anno. È quindi compito delle istituzioni prendersi in carico la responsabilità di guidare i giovani a fare le scelte giuste per il loro futuro.

L’incapacità di garantire ai ragazzi un percorso di studi e di lavoro adeguato coinciderà irrimediabilmente con una crisi dell’Italia e un deficit culturale e lavorativo rispetto alle altre nazioni europee nel prossimo futuro.
Come dimostrato dai numeri presentati al convegno nazionale, la necessità di una maggiore attenzione all’orientamento post diploma arriva direttamente dagli studenti. Solo il 58% di questi dichiara infatti di essere soddisfatto dei corsi di orientamento universitario e lavorativo post diploma.

Ma a preoccupare non sono solo dati relativi agli studi universitari: il 44% degli studenti delle scuole superiori infatti, non ritenendosi soddisfatto dell’indirizzo scolastico scelto, vorrebbe cambiare scuola.

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