Tecnodipendenza: uno smartphone in più e una vacanza in meno

“Le nuove tecnologie vanno usate con moderazione”. Quante volte abbiamo sentito questa frase, quante volte l’abbiamo pronunciata a qualcuno e quante volte ci abbiamo scherzato sopra.

Beh, da scherzare c’è ben poco dal momento che al giorno d’oggi gran parte della popolazione passa l’80% della sua giornata a saltare dal computer a Facebook passando per Twitter e poi facendo una capatina su qualche sito di shopping online direttamente dal proprio smartphone.

Sembra cosa da nulla ma in realtà dilaga sempre di più questa tecnodipendenza che sembra fare le sue maggiori vittime soprattutto tra i giovani. Sono proprio i teenager quelli che ormai hanno una vita in parte vissuta nel mondo reale e in parte nel cyberspazio.

Il discorso secondo cui la tecnologia è nata per aiutare l’uomo ad eliminare le distanze, per dargli la possibilità di comunicare senza sforzi sembra essere lontano quanto la preistoria perché, se tutto nasce per rendere l’uomo padrone del mondo, l’ha reso ormai schiavo del mondo virtuale.

Basta fare un giro sui mezzi pubblici o, semplicemente, entrare in un bar e frequentare cene a casa di amici ed ecco che, dove giriamo lo sguardo, troviamo persone intente a utilizzare il proprio cellulare. Chi ascolta la musica, chi chatta su Wathsapp, chi sta postando una foto su Instagram e chi sta aggiungendo su Facebook il ragazzo conosciuto poco prima al supermercato.

Ed ecco che ci si rende conto dell’amara verità: se la tecnologia è nata per insegnarci a comunicare in maniera più semplice e rapida, noi non siamo più in grado di comunicare con gli altri. Ne siamo diventati schiavi, ci isoliamo nella rete ed esprimiamo lì i nostri pensieri e le nostre emozioni in cerca di un like o di un commento favorevole al nostro ultimo post. Ma il peggio deve ancora arrivare.

Che la crisi sia entrata nella vita degli italiani è chiaramente un dato di fatto. Durante le feste, estive o natalizie che siano, cresce ogni anno il numero delle famiglie che sono costrette a rinunciare alle loro vacanze. C’è una cosa a cui però, crisi o non crisi, la maggior parte delle persone non vuole rinunciare, il suo smartphone.

Il mercato della telefonia infatti, continua a crescere mese dopo mese. Nel secondo trimestre del 2013 è stato registrato un trend a valore positivo del 31,5% e gli smartphone sono arrivati a rappresentare il 90% del valore di mercato della telefonia mobile in Italia. Forse a questo punto sarebbe meglio parlare di crisi riferendoci non tanto al settore economico, quanto a quello delle priorità individuali.

Se siamo pronti a sborsare 800 euro per un apparecchio di alta tecnologia e, per questo, a rinunciare alle nostre vacanze, sembrerebbe allora che il progresso porti verso la nostra condanna all’isolamento e all’apatia. Le tecnologie sono importanti, forse nel 2013 fondamentali nella vita dell’uomo, ma nel momento in cui non è più l’uomo a dominare le macchine ma le macchine a dominare l’uomo, allora ci renderemo presto conto di essere stati noi stessi gli artefici del nostro totale fallimento.

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