Blu: classificato da ‘The Guardian’ tra i migliori dieci writer al mondo

Blu, l’artista bolognese che ha deciso di nascondere la sua identità al mondo intero dietro questo pseudonimo, fa parte dei migliori dieci writer al mondo secondo il quotidiano britannico ‘The Guardian’.

A condurlo verso questo riconoscimento la sua maestosa opera realizzata su di un antico palazzo di Lisbona, in Portogallo, in memoria del disastro della marea nera del Golfo del Messico.
L’opera ritrae un uomo d’affari che porta sul capo una corona color oro, adornata dai marchi delle più celebri imprese petrolifere al mondo, un mondo che finisce tra le mani del potere, e, dal quale l’uomo ne beve il succo da una cannuccia.
Un murales che intende aprire gli occhi sui rischi di un’economia basata sul concetto dello sfruttamento dei paesi poveri e delle risorse naturali del nostro pianeta.

Blu, che a partire dal ’99 si è fatto conoscere in tutto il mondo per il valore urbano che i suoi graffiti lasciano ai luoghi in cui vengono concepiti, già nel 2011 era stato segnalato tra i migliori street artist in circolazione dal periodico ‘The Observer’.
Nel corso di questi anni, con grande valore morale e sociale, Blu ha continuato ad esprimere la sua creatività usando come tela pittorica gli spazi urbani più dimenticati.

I suoi graffiti, infatti, sono più facilmente selezionabili per aree geografiche che non secondo un ordine temporale:
Blu ha lasciato il segno sui muri di Milano, Roma, Taranto, Ancona, Senigallia, Berlino, Praga, Madrid, Londra, Bogotà e, giungendo perfino in Palestina, ha regalato forma artistica al muro che divide Israele e Cisgiordania.

Gli street artist sono spesso considerati autori di atti vandalici.
Nel 2010, infatti, anche Blu è vittima di censura: chiamato a Los Angeles dal Museo di arte contemporanea (MOCA), Blu dipinge, in un giorno e in una notte sulla grande parete assegnatagli, una serie di bare coperte da dollari come fossero lenzuoli, a simboleggiare il significato della classica bandiera americana.
Il giorno dopo, sotto imposizione di Jeffrey Deitch, direttore del MOCA, il murales venne completamente rimosso perché considerato insensibile nei confronti della comunità.
Eppure le tematiche ricorrenti nelle opere di Blu riguardano per lo più la pace nel mondo, il rispetto per l’ambiente in cui viviamo, e, a gran voce combatte la critica al capitalismo.

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