Un’aspirina al giorno leva il medico di torno

Assumere regolarmente aspirina protegge dal cancro. Lo ha dimostrato uno studio comparativo pubblicato su Lancet, su 23.535 pazienti trattati con il farmaco nelle dosi utilizzate per prevenire eventi cardiovascolari, con una riduzione della mortalità per tumori del 34% dopo 5 anni e del 20% dopo 20 anni. Questi dati sono stati presentati al 30° Congresso della Società italiana di medicina generale (Simg) a Firenze.

L’aspirina o acido acetilsalicilico è uno dei farmaci più conosciuti e usati al mondo, essendo un potente antinfiammatorio, ed è proprio per questa sua caratteristica, che ha portato a pensare che potesse essere un buon farmaco per prevenire quelle forme cancerogene, che sono la causa della trasformazione neoplastica delle cellule. Già in passato, un gruppo di ricercatori coordinati dal professor Peter Rothwell del Dipartimento Nuffield di Neuroscienze Cliniche presso l’Università di Oxford, avevano pubblicato nel 2007 una serie di studi sulla rivista “The Lancet”, che dimostravano che l’assunzione quotidiana di aspirina riduceva sostanzialmente il rischio a lungo termine di alcuni tumori e, nello specifico, di quello del colon-retto e soprattutto il cancro esofageo. La più comune delle medicine si è dimostrata efficace contro uno dei mali più difficili da combattere. La piccola dose quotidiana usata comunemente da tante persone per la prevenzione da disturbi cardiovascolari, diminuirebbe le probabilità di ammalarsi di varie forme di cancro e nei pazienti che sono già stati colpiti dalla neoplasia abbasserebbe comunque il tasso di mortalità, riducendo anche il rischio di sviluppare metastasi, che sono quelle che comunemente uccidono la maggior parte dei pazienti.

Se prima un miglioramento dei pazienti trattati con aspirina era stato registrato solo nel caso di cancro al colon-retto, adesso i benefici sembrano potersi estendere anche ad altri tipi di tumori, come ad esempio gli adenocarcinomi. Un’altra ricerca del 2011 ha messo in evidenza che un’aspirina al giorno per almeno due anni riduce del 60% il rischio di ammalarsi di un tumore di origine ereditaria, quindi viene ulteriormente sottolineata la sua efficacia nella prevenzione delle neoplasie. Quest’ultima terapia, però, porterebbe il paziente ad avere dei seri effetti collaterali: l’aspirina quotidiana, infatti, aumenta sia pur leggermente il rischio di emorragie interne e ulcere dello stomaco.

Il principio che sta alla base dell’efficace meccanismo dell’aspirina è dovuto alla sostanza scoperta nel salice, che è un potente inibitore di un enzima, detto cicloossigenasi, coinvolto sia nei meccanismi dell’infiammazione e del dolore, sia in quelli neoplastici. Questo enzima è presente in diversi tumori e gioca un ruolo importante nella trasformazione cancerosa delle cellule e nella loro crescita ed ostacola l’autodistruzione a cui le cellule cancerose dovrebbero andare incontro in modo spontaneo.

Il 2014 – ha affermato il dott. Claudio Cricelli, presidente Simg – sarà l’anno della prevenzione cardiologica e oncologica promosso dalla nostra società scientifica. Recentemente numerose ricerche hanno ipotizzato che nella scelta dell’utilizzo dell’aspirina, soprattutto in chi non ha mai avuto eventi cardiovascolari, debbano essere considerati anche i potenziali benefici che potrebbero derivare in ambiti patologici apparentemente distanti da quello delle malattie cardiovascolari, come la riduzione della mortalità per cancro. Questo non significa che d’ora in poi si prescriverà l’aspirinetta come prevenzione anticancro al pari di quanto avviene per le malattie cardiovascolari. Perché questo avvenga servono ulteriori conferme da studi clinici mirati, che sono in corso, per valutare con precisioni benefici e rischi di una terapia preventiva con questo farmaco.

La lotta contro i tumori e le malattie cardiovascolari si vince con la prevenzione e con le nuove scoperte, ogni giorno è un passo in più verso la sconfitta di queste malattie, che affliggono la nostra popolazione.

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