La dama e l’unicorno ritorna al Musée de Cluny di Parigi

La dama e l’unicorno sono una serie di arazzi tessuti nelle Fiandre tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo su richiesta di Jean Le Viste presidente della Cour des aides di Lione. L’opera, nel corso degli anni, passò nelle mani di varie famiglie, fino a che colpì l’attenzione di un collezionista parigino, M. Du Sommerard, che li sistemò all’Hôtel de Cluny a Parigi che divenne il Musée de Cluny, ovvero il museo nazionale del Medioevo.

L’arazzo fu realizzato interamente in lana e seta con sfondo rosso e comprende sei pannelli, di cui cinque sono dedicati ai sensi umani (vista, udito, tatto, olfatto, udito) e il sesto, di difficile interpretazione, si chiama A Mon Seul Désir (Il mio solo desiderio). In quest’ultima rappresentazione la dama, ritratta in tutti i pannelli insieme all’unicorno, al leone e ad altri piccoli animali, conserva in un cofanetto una collana, mentre l’unicorno e il leone reggono con le zampe una tenda alle spalle della donna.

Gli arazzi, che già nel XIX secolo furono danneggiati a causa della cattiva conservazione, sono stati mandati in restauro nella primavera dello scorso anno e, dopo un lungo lavoro, sono stati riportati la scorsa settimana a Parigi, accolti da una scenografia tutta nuova in una sala del museo dedicata interamente alla loro esposizione.

La bellezza e la raffinatezza de La dama e l’unicorno attirano ogni anno migliaia di visitatori e studiosi da ogni parte del mondo. Il capolavoro, inoltre, ha ottenuto un grande successo anche durante i suoi viaggi all’estero, basti pensare ai 330.000 visitatori che si sono recati ad ammirare l’arazzo durante il suo soggiorno in Giappone, dapprima presso il National Art Center di Tokyo e successivamente al National Museum of Art di Osaka. Il ciclo de La dama con l’unicorno ha anche ispirato il romanzo di Tracy Chevalier, The Lady and the Unicorn (la dama e l’unicorno).

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