Brescia ad una svolta, finisce l’era Corioni?

La trattativa è a buon punto, valutiamo se acquistare il club o se entrare a farne parte. Brescia è la città più industriale del Nord Italia, noi facciamo più che sul serio, vogliamo chiudere in breve tempo“. Sono state queste le parole pronunciate da Giampietro Manenti, amministratore delegato di Mapi Group(società slovena che si occupa di servizi di consulenza), dopo il summit tenutosi nella giornata di ieri ad Ospitaletto tra l’attuale presidente Gino Corioni e appunto gli emissari dell’azienda slovena. Sono parole molto chiare e lo stesso Corioni ha confermato con ottimismo: “Sono emozionato, forse è davvero la volta buona. Da una vita cerco di rendere il Brescia più potente. Ora forse ci sto riuscendo”.

Ci sarebbe quindi una svolta societaria dopo oltre vent’anni, che hanno visto il Brescia navigare tra serie A e serie B lanciando sul palcoscenico giocatori come Pirlo e Toni ed ospitando negli ultimi anni della sua carriera, un campione come Roberto Baggio, che ha incantato la platea bresciana per ben quattro anni prima di ritirarsi nel maggio 2004.

Se Corioni, che è stato anche presidente di Bologna ed Ospitaletto e ha rilevato la squadra lombarda nel 1992 dovesse cedere la società, l’anno nuovo si aprirebbe col botto per i tifosi bresciani che sperano nel cambio di presidenza per cercare di risollevarsi dopo alcune stagioni anonime. In questo campionato l’avvio è stato disastroso con la fuga di Giampaolo e risultati che non arrivavano, nonostante la presenza in squadra di individualità importanti come capitan Caracciolo e Juan Antonio, ma con l’arrivo di Bergodi sulla panchina la situazione sta migliorando notevolmente e le “rondinelle”, con trenta punti in ventuno partite disputate, sono adesso a ridosso della zona playoff.

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