Un boss in salotto: Miniero centra il colpo con un cast eccellente

“Cinepastiera” riuscita. Luca Miniero colpisce ancora e, dopo il successo del binomio Benvenuti al Sud/Nord, offre freschezza, divertimento e tanti spunti in “Un boss in salotto”. Dal titolo accattivante, a dominare è la figura del presunto camorrista Ciro, interpretato dalla genialità di un Rocco Papaleo splendidamente adatto al copione a lui riservato. Ciro è la macchietta pronta a sconvolgere l’eccessiva caccia alla perfezione della famiglia di una Cristina (in realtà Carmela) trapiantata al Nord a caccia di un vero e proprio riscatto sociale nei confronti di quel Sud totalmente rinnegato. E qui c’è Paola Cortellesi, nell’inedita veste di una “pazza”, come lei stessa definisce il personaggio, pronta a dirigere la famiglia Coso: a partire dal marito, interpretato da un impeccabile Luca Argentero, passando per i figli Vittorio (Saoul) e Fortuna (Lavinia), bravi a non sfigurare dinanzi ad un cast eccellente composto anche da Angela Finocchiaro, fedelissima di Miniero, e infine Ale e Franz, il cui stile comico sembra riproporsi in una serie di fraintendimenti con lo stesso Argentero pronti a costituire lo zoccolo duro del film, sempre pronto a dimostrare quanto sia facile abbandonare i princìpi dell’onestà dinanzi all’odore dei soldi.

In mezzo non manca il solito contorno dedicato al conflitto Nord/Sud, questa volta non appartenente a due personaggi specifici (come nel caso Siani-Bisio), ma ad una questione di cuore che riempirà, interiormente, i pensieri di un’inedita Paola Cortellesi, dall’accento altoatesino ed un carattere che sceglie di preferire l’apparenza all’essere. Fino a quando non sarà l’uragano-Papaleo a scombussolare quell’eccessivo ordine e regalare una buona dose di colori ad una casa sin troppo grigia e mai così “felicemente imperfetta”. Una casa in netto debito di amore, che paradossalmente porterà in gran quantità proprio quel fratello volutamente dimenticato e straordinariamente fantastico, dipinto da un regista che sembra non sbagliare colpi, grazie ad una pellicola di inizio 2014 stravagante, bella da vedere per adulti e bambini e pronta ad aprire le danze della nuova annata di cinema italiano nel migliore dei modi. Perché in fondo, ritrovarsi “Un boss in salotto” come questo, non dev’essere la fine del mondo.

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