Voto annullato in Piemonte, Cota farà ricorso al Consiglio di Stato

Dopo anni di lotta dell’ex Governatrice del Piemonte Mercedes Bresso, il Tar ha accolto il ricorso e ha reso nulle le passate elezioni regionali.

Le reazioni sono state molteplici da tutti i fronti politici e il primo a parlare ieri è stato il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, che ha espresso la sua solidarietà e il suo sostegno nei confronti di Cota, specificando che la giunta regionale (anche senza i voti dei Pensionati) ha un ampio margine di voti su cui basare la sua maggioranza. Cota non dovrebbe dunque dimettersi ed andare avanti a governare, ma c’è un problema: la sentenza del Tar è definitiva e non prevede appelli.

Immediata la risposta della Bresso, per la quale finalmente il Piemonte può voltare pagina. L’ex presidente ha dichiarato che: “La Lega delira. È stata fatta giustizia, seppure in ritardo, e ora chiederemo al Consiglio di Stato di non concedere la sospensiva ma di permettere ai piemontesi di andare al voto già in primavera, insieme alle amministrative e alle europee“. Una prospettiva, quella portata da Mercedes Bresso, che chiunque fino ad oggi avrebbe ritenuto plausibile se non certa, se non fosse che Cota poche ore fa ha dichiarato che intende fare ricorso verso la decisione del Tar.

La sentenza in questione non ammette ricorso, ma ammette che la si possa far analizzare dal Consiglio di stato, che in primis ha il potere di congelarne gli effetti e inoltre può annullarla completamente. Questa decisione non risulta strana viste le dichiarazioni rilasciate dal Governatore Cota. Ha infatti dichiarato che “la sentenza è assurda e vergognosa“. E ha poi aggiunto: “Siamo in un Paese di matti: in nessuna parte del mondo si invalida un risultato elettorale dopo quattro anni. Qui c’è un governo che deve funzionare, un programma che deve andare avanti. Io lavoro per costruire, altri per distruggere. Che idea si può fare chi vuole investire da noi? Il nostro è un sistema fuori controllo“. “La verità – ha dichiarato ancora – è che io non sono amico non sono amico dei potenti e con la mia azione ho dato fastidio a qualcuno“.

Il clima è certamente teso con il Partito Democratico che ha organizzato fiaccolate in tutta la regione, anche per sostenere l’ex sindaco di Torino Chiamparino che, a quanto risulta, carezzerebbe l’ipotesi di candidarsi in caso di elezioni anticipate.

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