Whole Foods, il cibo biologico che ha conquistato gli americani

2400 prodotti per sostenere l’agricoltura locale, cibo di stagione, il tutto facendo attenzione alle condizioni di coltura e nel pieno rispetto dell’eco-sostenibilità di pesca e delle carni. Inoltre panetterie e pasticcerie senza glutine, latte e volendo anche senza uova, pensata per chi è allergico o ha fatto una scelta di vita Bio.
Tutto questo è Whole Foods Industries and Markets.

Nel 1976 il texano John Mackey decide di fare guerra allo “junk food” e di far riconciliare i suoi connazionali con uno stile di vita alimentare sano: investì, così, in un modello di gestione della grande distribuzione sostenibile, sotto ogni punto di vista.
Fonda quella che è poi diventata la catena per eccellenza di cibo biologico negli Stati Uniti: Whole Foods Market. Da quel momento la quota di mercato del cibo organic inizia a crescere con una media del +17% all’anno, tanto che nel 1996 Wall-mart, la catena di supermercati americana, ne acquista il 25% delle azioni, assicurandosi i molti benefici.

Oggi, naturalmente, sono aumentati i marchi di cibo biologico ma Whole Foods rimane ancora la regina incontrastata del settore. Solo negli ultimi anni, però, il marchio sta avendo fortuna anche in Europa, colpa dell’invasione sempre maggiore di catene di fast food sulla scia dei McDonald’s, anche perchè, come si sa, i regimi alimentari europei, chi più e chi meno, sono sempre stati molto salutari rispetto ai costumi americani.

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Whole Foods a quasi 50 anni dalla sua prima “uscita pubblica” rimane molto usato negli Stati Uniti, in particolare a New York. Nella città che non dorme mai la gente è solita rincasare dopo una dura giornata di lavoro e non volendo passare le poche ore libere a cucinare o riducendosi a mangiare schifezze frequenta questi market. Infatti, oltre a frutta e verdura 100% biologica, nei market il cibo è anche già pronto e adatto ai gusti di tutti, data la vastissima scelta presente, che comprende anche integratori naturali e bibite a base di elementi naturalmente prodotti che non contengono dolcificanti chimici.
Oggi sono ben 270 i ristoranti in tutti gli Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna, che cucinano solo prodotti biologici marchiati Whole Foods.

Sarà però tutto vero o ci troviamo di fronte ad un sopravvalutato tempio dell’organico? I market infatti saranno anche salutari e sovraffollati, ma molto cari per i portafogli.
Inoltre, alla base di ogni corretta alimentazione, dovrebbe esserci una maggiore consapevolezza di cosa sia realmente contenuto nei cibi che ingeriamo.
E anche se l’industria dei prodotti naturali ha raggiunto davvero un notevole livello di sicurezza rimane comunque ancora penalizzata dall’uso di molte tossine nascoste e comunemente usate.

Per esempio tutta la vitamina C presente all’interno degli integratori venduti da Whole Foods è di origine OGM, precisamente derivanti dal mais; questo vuol dire che i prodotti venduti sono di origine modificata. Non esiste un fornitore di acido ascorbico non-GMO certificato organico in nessun luogo degli Stati Uniti, quindi per reperire vitamina C non-GMO quindi bisogna uscire dallo Stato e bisogna sottolineare che la stessa produzione di acido ascorbico non-GMO è impossibile negli USA perché tutte le attrezzature sono state già contaminate con residui di organismi OGM, parola di Mike Adams, giornalista investigativo americano e attivista per l’industria della salute da decenni.

È dunque sempre importante fare attenzione a ciò che si mangia, perchè non è tutto bio quello che luccica.

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