Gallinari: sfortuna senza fine

La notizia è della notte e ha lasciato il segno: Danilo Gallinari è stato sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. La terza operazione in pochi mesi per l’asso di Denver, infortunatosi l’aprile scorso. Immagini ancora vive nella memoria degli appassionati con il Gallo a terra durante la partita contro Dallas, sofferente e frustrato.

L’aspetto sportivo per una volta lascia spazio al profondo dispiacere umano. Un atleta che ha sempre dimostrato come il lavoro e la voglia di realizzarsi potessero superare ogni difficoltà, in un mondo spietatamente affascinante come la Nba. Gallinari trova un altro ostacolo sulla strada verso la totale consacrazione sul palcoscenico cestistico mondiale: talento indiscutibile, giocatore completo, maturità che da sempre ha tratto in inganno, vista la giovane età. Sfortuna, ma non solo.

Pochi giorni dopo lo stop, il primo intervento chirurgico seguito da una seconda operazione, a pochi mesi di distanza, con una tecnica alternativa. Richard Steadman, guru nel campo della chirurgia, medico di tanti sportivi soprattutto nel mondo dello sci, ha utilizzato quella che viene definita “Healing Response”: il legamento del Gallo era solo parzialmente lesionato e la scelta effettuata mirava ad una guarigione naturale, con lo scopo di arrivare ad una cicatrizzazione fisiologica della parte lesionata. Sperimentazioni e modus operandi all’avanguardia, ma non è tralasciabile un dato tutt’altro che sospetto.

Steadman annovera tra i suoi pazienti illustri Russell Westbrook e Lindsey Vonn: il primo infortunatosi lo scorso anno al ginocchio in uno scontro con Patrick Beverley di Houston è attualmente ai box dopo un fulmineo recupero, con la speranza di poter tornare in tempo per i playoffs Nba. La seconda, campionessa nel mondo dello sci, ha di recente comunicato di doversi sottoporre a nuova operazione al ginocchio, rinunciando alle imminenti Olimpiadi invernali di Sochi. Per non parlare di Giuseppe Rossi, anche lui vittima di un altro infortunio, anche lui operato dal dottor Steadman. Semplice fatalità in queste ricadute o errori non trascurabili? Certamente non si può parlare realmente di colpa medica: quel che sovviene è che ormai lo sport professionistico richieda una costante evoluzione nelle tecniche operatorie, per garantire recuperi in tempi da record.

Gallinari stesso sulla sua pagina facebook ha scritto ai tanti tifosi dopo l’accaduto. Rabbia e delusione sono tangibili leggendo le parole scritte dal giocatore. Una carriera che deve bruscamente frenare la propria parabola, di nuovo: al suo arrivo in Nba a New York, i tanti problemi alla schiena avevano messo in dubbio l’effettiva esplosione. La classe e il talento che emergono e prima Knicks poi Denver a gongolare al suono del canto del Gallo: l’infortunio, lo stop forzato e ora il nuovo stop che rimanda il suo rientro in campo.

Recentemente Gallinari aveva dichiarato di non pensare troppo all’immediato ritorno in maglia Nuggets. Pazienza e calma per poter calcare di nuovo il parquet in perfetta forma, soprattutto vista l’interminabile serie di infortuni e ricadute occorse in questa parte di stagione Nba: Bryant, Rose, Westbrook, Bledsoe solo per citare alcuni esempi. Immediati i messaggi di solidarietà di tifosi e giocatori, stretti in un abbraccio collettivo per rincuorare lo sfortunatissimo giocatore di Denver. Tra i tanti il più emblematico è quello di Matteo Soragna, che illustra chiaramente quale e quanta sia la considerazione nel mondo del basket per Danilo.

L’operazione, stavolta conforme alle procedure standard, eseguita dal dottor Steve Traina, è perfettamente riuscita. Gallinari si è espresso fiducioso, consapevole che la voglia di rientrare abbatterà ogni muro che si frappone tra lui e il sogno di diventare una stella del firmamento Nba. Calma e pazienza: il Gallo tornerà più forte di prima.

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