Illustrazioni d’autore firmate Salvador Dalì per ‘Romeo e Giulietta’

Nella bella Verona dove la scena è collocata, due famiglie di pari dignità piombano per rancori antichi in una nuova discordia che insozza le mani dei cittadini con il loro stesso sangue. Dai lombi fatali di questi nemici, trae vita una nuova coppia di sfortunati amanti, le cui sventure pietose con la morte, la faida dei loro genitori seppelliscono. […] se vorrete ascoltare con orecchio paziente, la nostra fatica si proverà ad emendare. ”

Il Bardo William Shakespeare apriva così “Romeo e Giulietta” la sua opera più conosciuta e amata, affidando al coro potenti e profetici versi carichi di suggestione. In tanti hanno ripercorso le strade intraprese dal poeta inglese, ricercando nei suoi masterpieces lo spunto ideale e creativo per imprese personali, o semplicemente il modo più adatto e degno per omaggiarlo. L’universo shakespeariano popolato da personaggi estremi, in lotta con le forze ineluttabili che governano sugli uomini, ha esercitato una travolgente influenza sulle menti di grandi protagonisti della cultura occidentale come il genio spagnolo del surrealismo Salvador Dalì.

Ipnotizzato dall’atmosfera struggente della tragedia, Salvador Dalì realizzò nel 1975 dieci piccoli capolavori in litografia che andavano ad illustrare un’edizione limitata di Romeo e Giulietta a cura di Rizzoli, inseriti ad ogni apertura di sezione ed anticipati da una pagina che ne riportava il titolo. Gli esemplari vennero prodotti in sole 999 copie, delle quali 819 si presentano ad oggi in un prezioso cofanetto rilegato in seta rossa con titolo impresso in oro e firma del pittore visionario sui frontespizi. Queste incantevoli testimonianze sono state messe in vendita dalla galleria d’arte americana Lockport Street che conversa anche una cartella con le sole 10 illustrazioni autografe estrapolate dal libro.

Salvador Dalì viene totalmente rapito dalla tragedia dei due giovani amanti e lascia che i sentimenti guidino la sua mano. Nonostante l’utilizzo prepotente di colori accesi come il blu, il rosso e il giallo, la sensazione visiva a contatto con le immagini è cupa, terrificante. Il presagio di morte dalle sembianze spettrali aleggia nel cielo e si colora di nero, come la notte amica e nemica dei protagonisti, e di terra scura come l’elemento che li accoglierà uniti nell’abbraccio eterno. I corpi sono evanescenti e i volti non sono altro che maschere scheletriche. I paesaggi appaiono bruciati in un turbinio di vapori pittorici, scenario dell’eterno conflitto tra Eros e Thanatos che viene assimilato completamente, in un risultato sconvolgente per la triste bellezza che racchiude.

Imparagonabile pittore e scultore, Salvador Dalì adorava la letteratura e per questo si dedicò spesso all’illustrazione di pubblicazioni contemporanee, alimentando un interesse comune di molti artisti. La sua immaginazione onirica si prestò con passione nel 1969 alla tiratura speciale di “Alice nel Paese delle Meraviglie“, con 12 eliografie straordinarie – conservate in formato digitale presso la William Bennett Gallery – che perfettamente si accordano alla fervida mente di Lewis Carrol. Così come l’impresa epica – completata in dieci anni dal 1950 al 1960 – di donare volto e colore alla Divina Commedia in 100 tavole che ripercorrono il mistico viaggio di Dante attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso e rappresentano uno dei capolavori artistici del Novecento.

[ Photo Credits: Lockport Street Gallery ]

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