Modena, continua l’emergenza dopo l’esondazione del fiume Secchia

La mattina di domenica scorsa, a causa delle forti piogge, gli argini del fiume Secchia, in provincia di Modena, non hanno retto e il corso d’acqua ha inondato il territorio circostante.
Completamente sommerse dall’acqua le località di Bastiglia e Bomporto, mentre Medolla e San Prospero hanno dovuto avviare una serie di evacuazioni.

Sembra quasi che la natura abbia voluto accanirsi sul Modenese. Quest’alluvione, infatti, ha colpito un territorio che soli venti mesi fa era già stato vittima di un grave terremoto.
I Vigili del fuoco hanno salvato dodici persone, tra cui tre donne in stato di gravidanza, rimaste intrappolate nel primo piano di un edificio a Bastiglia. A Bomporto, invece, sono state trovate due donne sul tetto della loro abitazione, immediatamente portate all’ospedale.
Cinquecento i cittadini impossibilitati ad uscire dai piani alti delle case.

Il sindaco di Bomporto, Alberto Borghi, ha ritenuto opportuno lanciare un appello con il quale ha invitato la popolazione a lasciare il paese ancora a rischio.
Borghi e i sindaci di Bastiglia, San Prospero, Cavezzo, Modena, Camposanto e San Felice hanno fatto chiudere le scuole.

La popolazione afferma che sì, la pioggia è stata davvero tanta, ma probabilmente le nutrie hanno compromesso gli argini del Secchia con le loro tane.
E, mentre da una parte si incolpa un rigido animalismo, che non permette la cattura di questa specie estremamente invasiva, dall’altra si insinua che questo disastro era già stato annunciato.
I consiglieri leghisti Mauro Manfredini, Manes Bernardini, Stefano Cavalli e Roberto Corradi, hanno infatti affermato che tutti erano a conoscenza della situazione, ma nessuno si è mobilitato. Se così fosse, la Regione e l’Aipo dovranno rispondere a gravissime accuse.
Anche la presidente della Confragricoltura, Eugenia Bergamaschi, afferma “da anni denunciamo la nostra forte preoccupazione sulle gestione degli argini e del letto del fiume Secchia, ma i nostri proclami non sono mai stati ascoltati ed ora ci troviamo, ad un anno e mezzo dal sisma, di fronte ad una nuova emergenza“.

Giancarlo Muzzarelli, l’Assessore Regionale alle Attività produttive, vuole provvedimenti adeguati ed immediati.
Il presidente della Regione, Vasco Errani, ha invece effettuato un sopralluogo, dopo il quale ha chiesto a Letta uno stato d’emergenza in seguito alla quantificazione dei danni. Si parla infatti, di una possibile sospensione delle tasse, come accadde in precedenza dopo il terremoto.

Intanto, si lavora intensamente per favorire il deflusso delle acque.
I danni finora sono tantissimi: novecentocinquantotto persone ospitate nelle varie strutture allestite nell’Area Nord, quasi mille sfollati, duemilacinquecento ettari di campagne sommerse, milleottocento capannoni artigianali e centodieci aziende agricole in difficoltà.
Tra quest’ultime, anche la Coldiretti, che stima centinaia di migliaia di euro di danni.
Non è ancora possibile, invece, verificare i quantitativi di fango e detriti depositati.

L’acqua è scesa molto di livello, ma l’Esercito continua ad inviare aiuti ai paesi sommersi e, soprattutto, i Vigili del fuoco stanno ancora cercando Giuseppe Salvioli, il quarantaquattrenne attualmente disperso che è stato inghiottito dalla piena del fiume.
Se la pioggia in questi giorni si placherà, sarà finalmente possibile lavorare più tranquillamente e provare a gestire nel miglior modo questa difficile e preoccupante situazione.

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