Casalinghe: una professione da 7.000 euro al mese

Al giorno d’oggi, dove il tempo sembra sempre scorrere troppo veloce rispetto alla quantità immensa di cose da fare, la parola d’ordine per sopravvivere sembra essere Multitasking. Ebbene sì. La capacità di fare più cose insieme sembra essere l’unica arma per essere realizzati professionalmente e nella vita privata.
L’emblema della donna Multitasking, diversamente dal pensiero comune, è la casalinga.

È proprio così, la donna che dedica ogni giorno della propria vita alla cura della casa e della famiglia sarebbe da considerare una donna in carriera a tutti gli effetti.
Il suo tempo libero, è sicuramente inferiore rispetto a quello di una donna al vertice di un’azienda. Basti pensare a tutto ciò che fa dal momento in cui, al mattino, suona la sveglia. Ognuna di loro è allo stesso tempo: mamma, cuoca, donna delle pulizie, autista, babysitter, mediatrice tra i figli e confidente di questi ultimi. Queste sono solo alcune delle innumerevoli mansioni svolte ogni singolo giorno.

Da sfatare, quindi, il luogo comune secondo il quale una donna che non lavora, riempie le sue giornate passando dal parrucchiere alla manicure, dallo shopping al te’ con le amiche.
A mettere i puntini sulle “i” sulla questione arriva dall’America una ricerca pubblicata dal sito Salary.com che, attraverso un preciso algoritmo, ha calcolato lo stipendio che ogni donna casalinga di professione dovrebbe ricevere mensilmente. Risultato? Ben 7.000 euro al mese.

Peccato che lo stato non consideri la casalinga una professione a tutti gli effetti. Al contrario, ogni donna di casa è considerata, economicamente parlando, improduttiva.
Proprio così, IMPRODUTTIVA. Una donna che al mattino si sveglia e prepara la colazione a figli e marito. Accompagna i bambini a scuola. Torna a casa, prepara il pranzo e, nel frattempo, rassetta la casa e magari prepara la lavatrice. Esce, va a prendere i bambini a scuola, li fa mangiare e li accompagna a fare sport o a lezione di piano. Torna a casa, prepara la cena e aspetta che i bambini finiscano le loro attività pomeridiane per andarli a riprendere ed aiutarli con i compiti assegnati per il giorno dopo….e così via.
Beh, proprio improduttive queste donne non sembrerebbero.

Gli esperti americani, hanno intervistato oltre sei mila donne ed indagato sul tempo che dedicano ogni settimana ai dieci lavori domestici fondamentali. Il loro ipotetico stipendio è stato calcolato moltiplicando il numero di ore trascorse a svolgere un determinato lavoro, con le tariffe medie delle diverse categorie professionali e si aggira intorno ai 6.971 euro mensili, 83.652 euro annui.
Una cifra notevole e che tenderebbe ad aumentare andando a svolgere le seguente mansioni nelle grandi metropoli dove la retribuzione prevista è sempre maggiore.

Nell’immaginario collettivo, e sopratutto in quello dello stato, una donna che preferisce la famiglia alla carriera appartiene ad una categoria che (sempre economicamente parlando) non apporterebbe nulla alla società, e quindi non degna di ricevere un compenso economico per quanto realizzato.
Ma a questo punto salta alla mente una domanda: cosa succederebbe se all’interno di una famiglia non esistesse una donna continuamente presente e capace di gestire situazioni e questioni, di qualunque natura esse siano?
Non ricadrebbe anche sulla società?

Non sarebbe giusto giudicare positivamente la donna che sceglie di fare la casalinga a discapito della donna che decide di affermarsi lavorativamente e professionalmente.
Anche la donna in carriera è mamma, confidente, moglie… ma spesso si lascia aiutare da donne delle pulizie, babysitter e altre persone che svolgano faccende per le quali lei non avrebbe (giustamente) il tempo materiale da dedicare. Ognuna di queste donne, casalinghe o in carriera che sia, fa una scelta. Con la differenza però, che una riceve un compenso mensile per il proprio lavoro e l’altra invece no. Ed è qui che troviamo il nocciolo della questione.
Le casalinghe italiane, secondo i dati Istat, sono 4 milioni 879 mila. Una donna su sei.
Negli ultimi anni, la loro età media è scesa sotto i 35 anni.

Tantissime donne, alcune giovanissime e sempre in movimento, considerate non produttive. Giusto o sbagliato che sia, per ora, i 7.000 euro mensili per la professione da casalinga restano solo un lontano miraggio.

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