Trovati i virus che causano la sclerosi multipla

Nel mondo si contano circa 2,5-3 milioni di persone affetti da sclerosi multipla, di cui 600.000 in Europa e circa 68.000 in Italia.
Questa malattia neurodegenerativa demielinizzante, cioè con lesioni a carico del sistema nervoso centrale, è costantemente oggetto di ricerca.

Le cause, infatti, sono ancora in parte sconosciute ma grazie ad uno studio effettuato dai ricercato dell’Università di Sassari e pubblicato sulla rivista PLos One sembra che sia stata individuata una delle “cagioni” dell’insorgere della malattia.

La ricerca è stato svolta dal gruppo accademico di Antonina Dolei, docente di Virologia nel Dipartimento di Scienze Biomediche, in stretta collaborazione con l’équipe di Malattie Infettive e del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale.
Viene congetturato che il virus di Epstein Barr (EBV) – il virus che causa la mononucleosi infettiva – possa essere un fattore ad alto rischio per lo sviluppo successivo della malattia.

La Sclerosi multipla, spiega Dolei: «è una patologia invalidante, che in Sardegna ha la prevalenza più alta al mondo (più di 250 casi/100.000 abitanti, contro i 40-70 del resto d’Italia) e che colpisce le donne con frequenza doppia. Le cause non sono definite, ma si ritiene che sia scatenata da fattori ambientali, in soggetti geneticamente predisposti. Tra i fattori proposti ci sono il virus di Epstein Barr (EBV) e il retrovirus endogeno umano HERV-W/MSRV. Scienza a parte – conclude – la rilevanza pratica di tale studio consiste nel fatto che si apre una finestra temporale prima dell’insorgenza della malattia, in cui poter studiare interventi contro la Sm».

L’Italia e le sue eccelse menti potrebbero a breve offrire tutte le risposte ai grandi quesiti inerenti la malattia.

Dall’America, invece, i recenti studi condotti sulla malattia ipotizzerebbero che il virus ad innescare la patologia sia una tossina prodotta da un comune batterio di origine alimentare, presente in alcuni ceppi del Clostridium perfringens.

La tesi presa in considerazione e studiata dai professori Jennifer Linden e Weill Cornell del Medical College e’ stata avanzata e discussa durante il 2014 ASM Biodefense and Emerging Diseases Research Meeting.

Jennifer Linden ha dichiarato: «Abbiamo fornito prove che supportano l’ipotesi che la tossina epsilon causi la permeabilità della barriera ematoencefalica e mostrato che questa tossina uccide le cellule del cervello che producono la mielina, gli oligodendrociti; si tratta delle stesse cellule che muoiono nelle lesioni causate dalla sclerosi multipla»

Continuare ad effettuare ricerche, senza la scure dei tagli alla sanità, sono la dimostrazione concreta di come si possano inseguire e ottenere risultati, risposte tangibili per le speranze dei malati di sclerosi.

Un nuovo e importante passo nell’ambito medico-scientifico per l’umanità.

[fonte: ANSA; AGI]

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