Con i Qr code la Campania è più sicura

La Regione Campania ha lanciato l’iniziativa “Qr-Code – Campania Sicura”, un’applicazione elettronica che permette al consumatore, al momento dell’acquisto, di conoscere la tracciabilità del prodotto. Sarà sufficiente puntare un cellulare sul qr code impresso sulla confezione e le informazioni sulla salubrità del cibo che si desidera acquistare, appariranno sul display del telefonino.

Un modo efficace per “rispondere con i dati sulla sicurezza e con la serietà agli attacchi contro i prodotti della Terra Felix e dire che sono i più sani, e che vengono controllati. Un controllo che abbiamo solo noi e di cui dobbiamo esserne fieri. Una Campania sicura e sana è la nostra battaglia“, ha spiegato il governatore Stefano Caldoro.

Una iniziativa inusualmente coraggiosa da parte di una politica di solito pavida, ma, di sicuro, necessaria in considerazione dello sforzo colossale che andrà fatto per ribaltare la percezione negativa sulla Campania. La gogna mediatica a cui è stata sottoposta questa regione ha rafforzato gli speculatori industriali, quelli che vogliono addentare l’immenso patrimonio di biodiversità e di eccellenze, dalla pasta alla mozzarella, dal caffè al pomodoro, dai legumi agli oli e al vino di questa terra bellissima e sfortunatissima.

Un patrimonio gastronomico unico al mondo, quotidianamente in pericolo a causa dell’immagine della Campania devastata dalla crisi della spazzatura e dall’aura di invincibilità della criminalità organizzata.

Oggi un piccolo produttore campano soffre il peso della burocrazia nazionale, l’inefficienza di quella locale ormai impegnata solo a piazzare autovelox per fare cassa, e le difficoltà di immagine del territorio. Ben vengano iniziative come quella del codice Qr sui prodotti. Non risolveranno il problema, ma servono come il pane, perché, in questo contesto, i punti deboli restano quelli di sempre: assenza di comunicazione e incapacità di aggregazione.

Sono ancora pochi gli imprenditori che vedono la comunicazione come elemento fondamentale della propria attività. La maggior parte pensa che sia sufficiente produrre bene. Una pretesa assurda in questo mondo dove la concorrenza è spietata.

L’altro punto di debolezza è la difficoltà di fare lobby. Se le istituzioni sono state indifferenti per anni, è anche perché il mondo produttivo agricolo e gastronomico non è riuscito ad organizzarsi per far sentire la propria voce, delegando il tutto al lamento e a qualche articolo.

I codici qr per la tracciabilità dei prodotti sono solo l’inizio di questo processo lento e faticoso di cambiamento. Sarà necessario tanto coraggio, alla Billy Beane nell’Arte di vincere, ma soprattutto bisognerà comprendere l’importanza, in questo mondo 2.0, della comunicazione e della capacità di far squadra a difesa dei propri interessi, che, poi, in questo caso, sono quelli di tutti.

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