Gli stati generali contro lo spreco alimentare

Si riuniscono oggi a Roma, per la prima volta in Italia, gli Stati generali contro lo spreco alimentare.
L’iniziativa è il risultato del gruppo di lavoro coordinato dal Presidente di Last Minute Market Andrea Segrè, che ha chiamato a raccolta tutti gli stakeholders della filiera alimentare italiana riuniti per contribuire alla definizione del Pinpas, cioè del Piano Nazionale di Prevenzione dello Spreco.

La presentazione dettagliata del piano è prevista per l’aprile 2014, l’obiettivo è delineare una strategia per recuperare 2 milioni di tonnellate di cibo dall’agro-industria e 300mila tonnellate da commercio e distribuzione. La consulta inoltre istituirà l’anno europeo contro lo spreco nel 2015, in concomitanza con l’Expo di Milano.

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Gli stati generali sono composti da enti, associazioni, organizzazioni e imprese, con il gotha dell’agroalimentare italiano anche Fao, Expo 2015, Banco Alimentare, Slow Food, Acli, Caritas, chiamati a esprimere indicazioni e buone pratiche. L’Italia si dota del Pinpas per iniziativa del Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, che lo ha previsto nel piano nazionale di prevenzione dei rifiuti in sintonia con quanto indicato dalla Commissione Europea nella tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse.

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Lo spreco di cibo costa agli Italiani 8,7 miliardi di euro l’anno, cioè 7,06 euro settimanali a famiglia – secondo il Rapporto 2013 sullo spreco domestico di Waste Watcher (l’Osservatorio di Last Minute Market con Swg e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna) – il Pinpas riprendendo alcune richieste della Risoluzione 2012 del Parlamento Europeo punterà a dimezzare lo spreco alimentare entro il 2025. Il Piano ambisce a produrre soluzioni concrete ed efficaci per la riduzione alla fonte della quantità di cibo che finisce tra i rifiuti sul breve, medio e lungo periodo.

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L’obiettivo è raggiungere entro il 2020 una riduzione del 5% dei rifiuti per unità di Pil dei rifiuti urbani, del 10% di quelli pericolosi e del 5% di quelli speciali.

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