Il sostegno del partner fa bene al cuore

Vivere il rapporto di coppia significa spesso mettere in gioco tutto, perfino la propria salute. Emozioni, sentimenti ed esperienze più o meno positive sono carte scoperte sul tavolo del proprio partner. È proprio qui che colpiscono le incomprensioni, dovute spesso alla mancanza di sostegno necessario all’armonia della coppia, che risente così di pressioni a livello psicologico. A soffrire in questi casi non è solo il morale, ma anche e soprattutto il cuore.

Il rischio di malattie cardiovascolari ed eventi cardiaci come ictus o infarto, sono dovuti proprio a fattori di incomprensione che aumentano lo stress e minano il potenziale di sostegno della coppia. Non solo. Vivere in coppia significa anche acquisire a lungo andare le abitudini dell’altra persona, arrivando quindi a condividere lo stesso stile di vita. Sebbene non ci sia una stessa base genetica, i fattori che mettono a rischio la salute del proprio cuore sono influenzati dagli stessi agenti e condivisi quindi dai due componenti.

Questo è quello che emerge da uno studio dell’Università dello Utah pubblicato su Psychological Science, secondo il quale i rapporti problematici promuovono una salute cardiovascolare altrettanto problematica. Alla base, un filo sottile che collega le classiche questioni di cuore alla salute vera e propria del cardio. Secondo le analisi effettuate dai ricercatori con l’aiuto di un apposito scanner, quando entrambi i partner percepiscono il sostegno che ricevono a vicenda come ambivalente, cioè a volte negativo e a volte positivo, vi è una elevata calcificazione delle arterie. Sarebbe proprio questo problema ad aumentare il rischio di eventi cardiaci.

Nella ricerca sono state coinvolte 136 coppie di adulti con un’età media di 63 anni, alle quali è stato chiesto di compilare un questionario per valutare la qualità del matrimonio in generale e il sostegno reciproco. I coniugi dovevano indicare quanto utile o presente fosse il proprio partner nei momenti più difficili, in cui avevano bisogno del loro sostegno. Il 30% ha dichiarato di percepire un sostegno positivo, mentre nel 70% dei casi si presenteva una situazione ambivalente, ossia a volte positiva e a volte negativa.

Il dott. Bert Uchino, autore dello studio ha spiegato che «vi è un ampio corpo di ricerca epidemiologica che suggerisce che i nostri rapporti sono predittori della mortalità , soprattutto per le malattie cardiovascolari, ma la maggior parte del lavoro preliminare ha ignorato il fatto che molte relazioni sono caratterizzate da aspetti sia positivi che negativi: in altre parole, da ambivalenza».

Sebbene non ci siano ancora dati certi che attestino la presenza di una correlazione tra il rapporto ambivalente e la calcificazione delle arterie, questa scoperta mette le basi per una maggiore attenzione e prevenzione per la salute di coppia e non soltanto per le singole persone.

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